L’intensa ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia potrebbe portare alla chiusura di diverse scuole nella giornata di lunedì 29 ottobre, quando si raggiungerà l’apice delle forti precipitazioni abbinate al forte vento.
La Protezione Civile ha emesso l’allerta meteo in diverse regioni: le più colpite al Nord Est, a partire da Friuli Venezia Giulia e Veneto, ma le piogge torrenziali si scaglieranno anche sui settori appenninici occidentali di Emilia-Romagna, oltre che su Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia.
Molti Comuni stanno valutando il da farsi, per non mettere a rischio l’incolumità dei cittadini. Anche chiudendo le scuole.
Di sicuro, non si svolgeranno le lezioni a Belluno, dove il prefetto ha disposto per lunedì 29 la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in relazione al forte maltempo che si abbatterà, secondo le previsioni, in tutto il Veneto, in particolare nell’area dolomitica”.
Il timore è che le forti precipitazioni inneschino delle frane, come accaduto in passato nel territorio bellunese.
Scuole di ogni ordine e grado chiuse anche a Vicenza e provincia, sia lunedì 29 sia martedì 30 ottobre: lo ha deciso il Prefetto, di concerto con il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale.
La decisione, comunicata al sindaco, è stata presa in particolare per non ostacolare con intasamenti della circolazione eventuali interventi che potrebbero rendersi necessari per far fronte alle previste criticità idrauliche e idrogeologiche.
In Liguria, tranne Imperia, è scattata l’allerta rossa, per la quantità di pioggia attesa, ma soprattutto per il livello dei torrenti, che è più alto rispetto a ieri quando è iniziata l’allerta arancione.
In tutti i territori interessati dall’allerta rossa le scuole resteranno chiuse. Dove l’allerta è arancione spetterà ai sindaci decidere se chiudere o meno le scuole. Ad Alassio, una zona della provincia di Savona, dove l’allerta anziché rossa come in gran parte della provincia è arancione, il sindaco ha già deciso di chiudere le scuole.
L’evento meteo, dicono dalla protezione civile, è insolito per durata per la Liguria che solitamente viene interessata da fenomeni anche violenti, ma brevi. “Una perturbazione lunga tre giorni è atipica per la Liguria. L’ultimo caso è stato registrato nel 2009”, hanno detto i previsori di Arpal.
Niente campanella, ma solo lunedì 29 ottobre, pure in sei comuni del Grossetano, a causa di “un’allerta arancione per forti temporali, vento e rischio idrogeologico e idraulico”.
I sindaci hanno pertanto deciso la chiusura delle scuole nei comuni di Manciano, Sorano, Pitigliano, Magliano in Toscana, e Orbetello.
L’allerta non risparmia Venezia, dove – spiega la Protezione civile del Veneto – non appare necessario decidere la chiusura delle scuole lunedì 29 ottobre, ma potrebbe essere opportuno prolungare la presenza degli studenti in classe, visto che il culmine dell’acqua alta, fra 135 e 140 centimetri, è previsto tra le ore 12.00 e le ore 14.00.
A Roma si sta valutando in queste ore il da farsi e il rischio scuole-chiuse permane: la Protezione civile e i rappresentanti dei Municipi, in riunione, stanno valutando l’evolversi della situazione metereologica.
Nel frattempo, il Comune capitolino ha pubblicato sul proprio sito internet il seguente comunicato: “Dalle prime ore di domenica, 28 ottobre 2018, e per le successive 24-36 ore si prevedono sul Lazio: precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Inoltre, dal pomeriggio di domenica, 28 ottobre 2018, e per le successive 24-36, si prevede il persistere di venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali con mareggiate lungo le coste esposte”.
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