L’Italia è sotto l’obiettivo di copertura vaccinale per il vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) e il ministero della salute ha divulgato le coperture per il vaccino MPR somministrato entro i 24 mesi (prima dose, oggi prevista dal calendario vaccinale a 15 mesi di età) e – per la prima volta – a 5-6 anni di età (seconda dose), relativamente agli anni 2013/2014. In entrambi i casi gli obiettivi di copertura non sono stati raggiunti, in nessuna regione italiana e anzi è presente un trend in diminuzione della copertura, pressoché ovunque.
Il ministero individua il raggiungimento di una copertura vaccinale pari almeno al 95% sia per la 1a dose che per la 2a dose, mentre per le tre malattie ci fermiamo a valori che stanno fra i 13 e i 5 punti percentuali al di sotto della copertura prevista. Per il morbillo in particolare nel 2013 è stato raggiunto solo il 90% di copertura per la prima dose e l’84% per la seconda, nel 2014 siamo scesi ulteriormente all’87% per la prima dose e all’83% per la seconda.
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Il Piano è stato predisposto, battono le agenzie di stampa, sia per evitare il verificarsi di nuove epidemie di morbillo, dopo quella che tra il 2002 ed il 2003, ha causato oltre 40mila casi di morbillo, centinaia di ricoveri ospedalieri, decine di casi complicati e 8 decessi in soggetti di età infantile e adolescenziale, sia per recepire le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha l’obiettivo di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita dalla Regione Europea.
Nel dettaglio, per il morbillo la copertura nazionale per la prima dose è stata del 90,35% nel 2013 (nati nel 2011) scesa all’86,74% nel 2014 (nati nel 2012). Negli stessi anni la copertura vaccinale contro il morbillo, rispetto alla seconda dose, è stata dell’84,05% nel 2013 (nati nel 2006) e dell’82,72% nel 2014 (nati nel 2007). Più bassi ancora i valori per parotite e rosolia. Ampia la forbice fra una regione e l’altra, benché nessuna regione arriva all’obiettivo del 95%. Contro il morbillo sono vaccinati il 93,06% dei bambini umbri (prima dose, anno 2013) e il 92,62% dei bambini lombardi, contro il 68,94% dei bambini della provincia autonoma di Bolzano. Fra il 2013 e il 2014 il crollo delle vaccinazioni c’è stato in particolare in Valle d’Aosta, Abruzzo, Puglia, Friuli Venezia Giulia.