Fissato già a luglio, l’incontro di fine mese, ma già slittato altre volte, ha fatto scattare la protesta delle opposizioni e del Movimento 5 Stelle in particolare: ”Stiamo aspettando da mesi di audire Renzi. Ora la nuova data è il 30 settembre. Ci chiediamo cosa ci sia di più importante del riferire sulla sicurezza nazionale. Quali sono i tanti e pressanti impegni che gli impediscono di presentarsi? Le minacce terroristiche non aspettano l’agenda del premier”.
Dai collaboratori di Renzi invece si risponde: ”Il Copasir nel pieno rispetto del proprio mandato istituzionale, è stato sempre informato di ogni aspetto legato alla sicurezza del nostro Paese. E, attraverso il Comitato, l’intero Parlamento ha potuto prendere coscienza sia delle reali minacce in atto con l’onda lunga del terrorismo di matrice religiosa, sia dei percorsi di prevenzione, contrasto e difesa che lo Stato, in tutte le sue forme e articolazioni, ha attuato e mette in campo ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini”.
Viene comunque assicurato, da esponenti della commissione difesa, che “sulla minaccia terrorismo non è mai calata l’attenzione del Copasir né del governo”’.
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