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Allo studio nuovi standard di qualità della Pa, c’è anche la scuola

C’è anche l’istruzione tra i servizi pubblici che un pool di esperti di settore cercherà di analizzare al fine di “realizzare un processo guidato per una corretta definizione di standard di qualità e carte dei servizi con la partecipazione diretta delle amministrazioni”. Gli esperti daranno vita ad un Tavolo tecnico, istituito presso la Civit, la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, istituita con il decreto legislativo 150/’09, noto come riforma Brunetta.
Il 24 maggio si è già svolta la prima riunione. Al tavolo tecnico partecipano il ministero della Pubblica amministrazione e della semplificazione, il ministero dell`Interno, il ministero della Giustizia, il ministero dell`Istruzione, dell`Università e della ricerca. Ma non è detto che attorno al Tavolo si siedano fisicamente proprio i vari responsabili dei ministeri interessati: l’accordo prevede che possono essere delegato, al loro posto, dei “referenti per la qualità”.
Il suo allestimento, a dire il vero, era ampiamente previsto poiché convocato in coerenza con la delibera “Linee guida per il miglioramento degli strumenti per la qualità dei servizi pubblici”: un provvedimento, fra l`altro, propedeutico alla definizione dei contenuti della proposta che la commissione dovrà formulare in merito alle direttive del presidente del Consiglio.
Cosa potrà risultare, quali proposte potranno essere avanzate, per quel che riguarda il mondo della scuola? Sicuramente verrà dato ulteriore impulso alle valutazioni standardizzate degli studenti. Ma si cercherà di trovare soprattutto spazio a modalità, sinora esplorate solo attraverso delle sperimentazioni (peraltro molto discusse), che permettano di individuare con continuità gli istituti meritevoli di fondi ministeriali (un po’ come già avviene in ambito universitario). E quelli, di contro, meno virtuosi. A cui verranno destinate sempre meno risorse. E per i quali diventerà sempre più complicato rimanere in vita.
 
Alessandro Giuliani

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