Poco più di un mese fa abbiamo trattato il caso relativo ad alcuni alloggi di ex custodi delle scuole romane spesso, come se fosse praticamente un’abitudine, dagli eredi o da parenti e conoscenti abusivamente. Un caso simile è successo a Napoli.
Come riporta SkyTg24, un alloggio di una scuola primaria e dell’infanzia partenopea è stato occupato abusivamente dal 1988 dagli eredi di un custode defunto, i quali, a quanto pare, non pagavano l’affitto e neppure i consumi idrici al Comune. La magistratura contabile stigmatizza “la grave negligenza nella gestione proprio del patrimonio immobiliare e nella riscossione dei canoni e/o delle indennità di occupazioni”
La dirigente scolastica di una scuola partenopea e altre sei persone (tra funzionari del Comune e della società in-house Napoli Servizi) risultano indagati in relazione ad un danno erariale da 92.349 euro. Per gli inquirenti i funzionari comunali sono colpevoli di “non avere mai contestato i ritardi clamorosi della Napoli Servizi in sede di riscossione, consentendo l’accumulo nel tempo di una ingente e stratosferica morosità”.
Secondo quanto emerso dalle indagini anche in altre scuole napoletane è stata riscontrata la stessa occupazione abusiva degli alloggi dei custodi: in uno di questi, è emerso, vive una persona il cui fratello venne arrestato nel 2005 perché sorpreso a coltivare marijuana proprio nel cortile dell’istituto.
Come abbiamo riportato, Il Corriere della Sera ha stimato che vi siano centinaia di alloggi occupati abusivamente, riferendosi proprio alle abitazioni che un tempo erano legittimante assegnate ai custodi delle scuole. Con il tempo, però, questa figura professionale è sparita, sostituita progressivamente da quella del collaboratore scolastico al quale, contrattualmente, non spetta l’uso dell’alloggio. Ancora oggi, vi sarebbero 500 vecchie “custodie” occupate solo nella capitale. E tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni hanno tentano, invano, di ottenere la restituzione dei locali.
In diversi casi queste abitazioni non sarebbero utilizzate neppure dagli ex collaboratori scolastici (molti sono ormai in pensione da tempo o sono addirittura deceduti), ma dai loro “eredi”. Il problema riguarda effettivamente non solamente la capitale ma anche altre città italiane, dove le amministrazioni comunali non sono ancora riuscite a farsi restituire i locali.
Nei giorni scorsi il sindaco di Roma Gualtieri ha annunciato che ormai tutto è pronto per restituire alle scuole almeno il 75% dei locali attualmente occupati abusivamente. Ha dichiarato Mario Rusconi Roma Today: “Per la verità la delibera comunale dev’essere ancora approvata in consiglio, ma noi ci fidiamo di quello che ci ha detto Gualtieri che ci ha assicurato che i tempi saranno brevi. I problemi saranno altri, cioè eventuali ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, alla magistratura penale”.
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