Secondo la deputata del Gruppo Misto Flora Frate, già deputata 5Stelle, le Camere “devono poter fare il loro lavoro, non solo ratificare”. E poi aggiunge a proposito della scuola: “Ho letto la bozza del Decreto scuola varato dal Consiglio dei Ministri. Dimostra di essere contraddittorio e di avere una visione molto corta. Mobilità si, aggiornamento graduatorie no. Concorsi si, presenza fisica a scuola no. Un’azione schizofrenica che rasenta il nulla cosmico. Per quanto riguarda le graduatorie di Istituto si poteva procedere almeno all’aggiornamento del punteggio: 85 milioni di euro destinati alla didattica a distanza e nemmeno un centesimo per potenziare il sistema pec, superando così pratiche definite vetuste? Per non parlare poi della mancata stabilizzazione dei precari che causerà enormi disagi all’avvio del prossimo anno scolastico”.
Il parere del Cspi
“Ho letto anche il parere del CSPI. Sinceramente, che l’emanazione del Decreto scuola, che blinda di fatto l’azione del Ministero, e l’espletamento del parere sui bandi di concorso (per giunta negativo sotto tutto i punti di vista) arrivino nello stesso giorno, non mi piace affatto. Le Camere devono assolutamente intervenire e fare il loro lavoro. Non vorrei che qualcuno si fosse dimenticato che il Governo è promanazione fiduciaria del Parlamento, la cui sovranità non può ridursi a mero esercizio di ratifica”.
La Pec da potenziare
Non volendo entrare nel merito delle osservazioni della deputata, considerato che gli esami di Stato sono a breve, non così i concorsi, e che le scuole, già nella baraonda delle didattiche a distanza, con voti e scrutini, dovrebbero quindi lavorare anche per altre problematiche, da sottolineare ci sembra invece l’accenno alla Pec e al suo potenziamento con cui non solo si toglierebbero di mezzo tante scartoffie ma verrebbe pure garantito un rapporto diverso con l’Amministrazione.