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Allungare il calendario scolastico? Sembra un castigo per gli insegnanti

Dopo tutti i ringraziamenti ai docenti per essersi messi in gioco, per aver fatto la didattica a distanza durante il lockdown, adesso qualcuno parla di allungare l’orario scolastico fino al termine di giugno o addirittura di luglio (vedi dichiarazioni di Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli).

Ma ci si dimentica che gli insegnanti hanno continuato a lavorare con la didattica a distanza, quando non la si è potuta attuare in presenza; che oltre all’impegno in più che hanno profuso per la DAD (è più faticoso preparare una videolezione che fare una lezione in presenza),hanno speso di tasca loro, quando l’hanno fatto da casa, per la connessione a internet, senza avere un rimborso.

Se la didattica in presenza non si riesce a fare, è per i livelli di contagio da Covid 19 che sono aumentati, adesso c’è anche la variante che contagia di più. Non si può dire che la scuola è sicura, quando tutti sanno che, essendo un luogo di comunità, ci si contagiava per il raffreddore, per i pidocchi, per gli ossiuri, per l’influenza e adesso-figuriamoci- se il Covid 19 rimane fuori alle porte delle aule…

Se si vuole davvero dare priorità alla frequenza in presenza, si devono vaccinare per primi gli insegnanti, subito dopo gli operatori sanitari, anche perché hanno in maggioranza un’età elevata e quindi sono più a rischio; si devono nel frattempo  fare i tracciamenti (tamponi rapidi)a scuola, anche per gli alunni,ogni settimana.

Senza queste pre-condizioni, non possiamo penalizzare i genitori che in questa situazione hanno paura e non fanno venire i figli a scuola.

Ma chi fa la proposta di allungare il calendario scolastico (forse si vuole punire le regioni ribelli che non hanno rispettato il governo nella riapertura del 7 gennaio?) non conosce la scuola. I docenti di scuola media sono impegnati negli esami per tutto il mese di giugno ( e sono docenti anche di prima e seconda media, per cui o sono impegnati negli esami o fanno il recupero).I docenti delle superiori, che già si debbono sobbarcare i turni pomeridiani per differenziare gli ingressi scolastici, sono impegnati negli esami per buona parte del mese di luglio. I docenti della scuola dell’infanzia fanno lezione  fino al 30 giugno. Gli unici docenti che potrebbero fare lezione fino al 30 giugno sono quelli della scuola primaria , ma andrebbero retribuiti per le attività di recupero che svolgerebbero in quel periodo. Come al solito, nonostante le dichiarazioni ipocrite di molti a favore della scuola, i lavoratori della scuola non debbono essere compensati per il lavoro in più che svolgono o debbono essere sottopagati, perché vige il pregiudizio che sono lavoratori che godono di tre mesi di vacanza e non è vero!

Eugenio Tipaldi  

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