È andata in scena all’Università “Kore” di Enna e in altri atenei d’Italia, la protesta degli specializzandi di sostegno. Il motivo è presto spiegato.
Dopo aver frequentato un corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per il sostegno (TFA) – costoso e con tre diverse prove d’accesso – dovranno partecipare a un concorso per essere stabilizzati. Dopo tre anni, infatti, il Ministero dell’Istruzione ha messo fine alla deroga che permetteva la loro iscrizione nelle graduatorie (GPS) di prima fascia e quindi l’assunzione a tempo indeterminato. Inoltre, gli insegnanti non hanno potuto neppure partecipare al concorso che si sta svolgendo in questi giorni poiché otterranno il titolo soltanto a giugno.
La mancanza di docenti specializzati causa un grave danno agli alunni, ai quali si nega la continuità didattica, dovendo cambiare ogni anno l’insegnante di sostegno. Per garantire la continuità didattica è sufficiente assumere i docenti specializzati sul sostegno a tempo indeterminato, prorogando le immissioni in ruolo da GPS prima fascia, che hanno garantito l’assunzione di un numero consistente di docenti specializzati.
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