La situazione in Emilia-Romagna, dopo l’alluvione di questi giorni che ha causato morte e distruzione, è ancora sotto controllo. Oggi, 21 maggio, in attesa di un Consiglio dei Ministri ad hoc sulla questione che si svolgerà il prossimo 23 maggio, la premier Giorgia Meloni ha visitato il territorio martoriato dal maltempo.
Sono moltissime le persone che in questi giorni si sono messe al lavoro tra il fango e i detriti per aiutare la popolazione. Tra queste, come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, una docente. Si chiama Angela Bochicchio, 29 anni, è potentina, insegna italiano in una scuola del centro del Ravennate (Itip Luigi Bucci) e abita a Faenza.
La sua famiglia le ha proposto di tornare in Basilicata, ma lei ha scelto di rimanere. “Qui – dice – è una città fantasma. Le immagini in tv non rappresentano esattamente la realtà che stiamo vivendo. Nei giorni scorsi l’acqua, ora combattiamo contro il fango in uno scenario davvero apocalittico”.
“Ho visto arrivare un’onda spaventosa che, per fortuna, non ha raggiunto il secondo piano dove abito. Abbiamo comunque trascorso la notte sul terrazzo, come ci è stato consigliato di fare. La scena che non dimenticherò mai è stata quella degli elicotteri che salvavano le persone aggrappate sui tetti. Sembrava un film, ma era tremendamente vero”, questo il suo racconto degli attimi peggiori.
Ecco le motivazioni alla base della scelta di non partire: “È qui che ho realizzato il mio sogno di insegnare. Sono arrivata subito dopo la laurea e sono stata accolta alla grande. Ho trovato tanta disponibilità e unione. Mi sento parte integrante di questa comunità e voglio essere utile in questo difficile momento. La mia famiglia mi ha chiesto di tornare a Potenza, ma non ce l’ho fatta a lasciarmi dietro questo scenario di sofferenza. C’è bisogno di aiuto e i volontari, nonostante il continuo flusso, non bastano mai”.
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