Il Rapporto 2019 sulla Condizione occupazionale e formativa dei diplomati di scuola secondaria di secondo grado, realizzato da AlmaDiploma e dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, fotografa le scelte compiute dai diplomati alla conclusione della scuola secondaria di secondo grado in termini di performance universitarie e lavorative nell’immediato (a un anno) e in un più lungo periodo (a tre anni).
Il Rapporto, che ha riguardato quasi 85 mila diplomati del 2017 e del 2015, nello specifico, ha coinvolto oltre 47 mila diplomati del 2017, contattati a un anno dal diploma, e 37 mila diplomati del 2015, contattati a tre anni.
I diplomati che trovano subito lavoro? Quelli dei professionali
Il rapporto evidenzia che dopo un anno dal diploma, escludendo quanti sono impegnati in attività formative retribuite, risulta occupato il 35,5% dei diplomati del 2017. Di questi, il 19,8% ha preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro e il 15,7% ha scelto di frequentare l’università come studente-lavoratore.
Non sorprende il fatto che la percentuale di occupati è più elevata per i diplomati professionali (52,0%) e tecnici (43,8%), mentre i liceali si fermano al 26,8%.
Per quanto riguarda invece gli occupati a tre anni dal diploma, il numero emerso dal rapporto è il 45%, di cui il 24,6% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 20,4% è impegnato sia nello studio che nel lavoro. Anche in questo caso la quota di occupati è più elevata della media per i diplomati professionali (67,0%) e tecnici (57,4%), mentre tocca il minimo tra i liceali (34,6%).
Il tasso di disoccupazione
Vedendo anche la prospettiva dal punto di vista della disoccupazione, AlmaDiploma rileva che ad un anno dal diploma il tasso di disoccupazione è pari, complessivamente, al 19,4%; una quota rilevante, che si riduce lievemente tra i diplomati tecnici (18,2%) e i liceali (18,4%) ma che raggiunge il 24,5% tra i diplomati professionali, i più pronti ad inserirsi nel mercato del lavoro.
Il tasso di disoccupazione, a tre anni dal titolo di diploma, è invece pari, complessivamente, al 13,3%, oscillando tra l’11,2% dei diplomati tecnici e il 15,2% dei liceali.
Più diffusi i contratti a tempo determinato
Tra i diplomati del 2017 che risultano impegnati esclusivamente in un’attività lavorativa, la tipologia di attività più diffusa risulta essere il lavoro non standard, che coinvolge il 43,9% degli occupati. Stiamo parlando di contratti a tempo determinato, che interessano il 31,3% degli occupati. La quota di assunti con contratti formativi è del 26,3%.
I contratti a tempo indeterminato e le attività autonome riguardano, invece, il 12,9% e il 3,7%, rispettivamente dei diplomati occupati. Rilevante è la quota di chi non ha un contratto regolare: l’8,1% del totale diplomati (era il 14% nell’Indagine dello scorso anno).
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