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AlmaDiploma e AlmaLaurea: alternanza scuola-lavoro, un valore aggiunto per chi cerca lavoro

“L’Alternanza Scuola-Lavoro non sembra essere un’esperienza isolata, che termina con il diploma, ma spesso si traduce in un rapporto di lavoro con l’azienda presso cui lo studente ha svolto i periodi lavorativi previsti dal progetto. Un dato questo molto interessante, che rafforza l’importanza di una sempre maggiore diffusione di tali esperienze al fine di migliorare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, anche in vista di quanto sancisce la Legge di stabilità 2017”.

Lo si legge nella sintesi dell’ultima indagine di AlmaDiploma e AlmaLaurea sulle scelte formative e condizione occupazionale dei diplomati 2015, 2013, 2011.

L’indagine fotografa le performance universitarie e lavorative a uno, tre e cinque anni dal diploma.

 

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Riportiamo di seguito alcuni dati significativi emersi dal rapporto:

  • oltre il 40% dichiara di essere pentito della scelta scolastica fatta; alla vigilia della conclusione degli studi oltre il 26% dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo, l’11% ripeterebbe il corso ma in un’altra scuola, l’8% sceglierebbe un diverso indirizzo/corso nella stessa scuola. Le percentuali dei “pentiti” scendono leggermente ad un anno dal diploma;
  • ad un anno dal diploma, il 70% dei diplomati decide di proseguire gli studi, iscrivendosi ad un corso di laurea (il 16% frequenta l’università lavorando). Il 17% ha preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro, mentre il restante 13% è composto da chi è alla ricerca attiva di un impiego e chi invece non cerca un lavoro. A cinque anni la quota di occupati cresce in modo significativo: è dedito al lavoro il 54% dei diplomati (il 37% è dedito esclusivamente al lavoro, il 17% coniuga studio e lavoro); è ancora impegnato esclusivamente con gli studi universitari il 33% dei ragazzi. Chi cerca lavoro è il 10,5%;
  • i ragazzi che conseguono il titolo con una votazione più modesta tendono a presentarsi direttamente sul mercato del lavoro, senza proseguire ulteriormente la formazione, mentre la decisione di dedicarsi allo studio è più diffusa tra chi ha conseguito una votazione maggiore;
  • chi ha fatto stage e tirocini durante gli studi o nel periodo successivo al conseguimento del diploma ha il 60% in più di probabilità di lavorare;
  • svolgere esperienze di studio all’estero durante gli studi accresce del 31% le chance occupazionali dei diplomati;
  • influenzano in modo rilevante la probabilità di proseguire gli studi anche il contesto socio-economico e culturale familiare. Fra i diplomati 2015 appartenenti a contesti più favoriti è nettamente più frequente l’iscrizione all’università (83% contro 57% dei giovani provenienti da famiglie meno favorite). Anche il titolo di studio dei genitori influenza le scelte formative dei giovani: l’87% dei diplomati provenienti da famiglie in cui almeno un genitore è laureato ha deciso di iscriversi all’università.

L’Indagine si occupa anche di altri aspetti, quali le tipologie di lavoro in cui sono occupati i diplomati, le facoltà scelte e la soddisfazione in ambito lavorativo e universitario.

 

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Lara La Gatta

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