L’apprendistato in azienda diventa più facile da realizzare, anche per gli studenti delle scuole superiori nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
Il 22 dicembre, infatti, è stata sottoscritta un’intesa tra Cgil Cisl Uil e Confapi che regolamenta le modalità per inserire ragazzi e ragazze che, all’interno di un percorso di studi, svolgono una parte dell’attività formativa in azienda (anche se di piccola o media grandezza).
L’intesa riguarda, in particolare, coloro che lavorano, per una parte dell’orario, con un contratto di apprendistato per il conseguimento del diploma (primo livello) o di alta formazione (terzo livello)
“Questa intesa – sottolinea il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy – arricchisce la strumentazione in mano alle imprese e alle rappresentanze sindacali aziendali per favorire, concretamente, un ingresso graduale, flessibile ma tutelato di giovani”.
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L’accordo, continua il sindacalista Uil, “non solo raccoglie l’invito del legislatore a regolamentare lo strumento, ma può favorire quell’incontro tra formazione e studio che dovrà caratterizzare sempre più il nostro mercato del lavoro. L’intesa che abbiamo sottoscritto si pone, dunque, l’obiettivo di ridurre le distanze tra il mondo del lavoro e della scuola offrendo l’opportunità, ai tanti giovani impegnati nei percorsi di istruzione, di istruzione professionale e universitari, di ‘sperimentare’ il lavoro, conoscerne le dinamiche mettendo in pratica le nozioni apprese nella scuola”.
A questo punto, per le aziende diventa più agevole assorbire e collocare i giovani studenti all’interno dei loro organici. Si tratta, è bene ricordarlo, di un aspetto fondamentale, visto che al numero raddoppiato di ore di alternanza scuola-lavoro (per tecnici e professionali), oltre che per il coinvolgimento pure dei licei, sinora non sono state parallelamente preparate le aziende a riceverli. Soprattutto nel Centro-Sud Italia.