L’alternanza scuola lavoro non sarà vincolante per l’esame di stato, ma farà parte del colloquio orale e arricchirà indubbiamente il bagaglio degli studenti. E’ quanto ribadito dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, intervenuto a “Dentro i fatti con le tue domande”, su Sky TG24.
Il Ministro ha infatti sottolineato come l’alternanza scuola-lavoro “diventa un elemento che dà valore alla prova durante il colloquio orale, ma rispetto a come era stata ideata all’inizio non è più vincolante. Riteniamo importante e qualificante il percorso di alternanza scuola lavoro, però deve essere fatto bene, in linea con gli indirizzi aderenti al percorso scolastico e deve lasciare qualcosa”.
“Il lavoro, non deve essere un apprendistato occulto – ha proseguito Bussetti – ma deve essere utile per comprendere se quello che si studia in modo teorizzato ha un significato anche rispetto alla pratica. Così si generano competenze anche trasversali e fornisce orientamento ai ragazzi”.
Come cambia l’alternanza
Il testo della bozza della legge di bilancio conferma tutto: il monte ore dovrebbe arrivare complessivamente a 80/90 ore obbligatorie di per i licei e 150 per i tecnici, mentre per i professionali si arriverà ad un massimo di 180 ore. E partirà già da questo anno scolastico. Inoltre, è previsto il cambio di nome, ovvero i progetti saranno chiamati probabilmente “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.
E’ vero che le scuole che volessero effettuare percorsi di alternanza maggiori potranno farlo senza problemi, ma l’obbligatorietà sarà valida solo per le ore indicate.
“Perchè cambiare ad anno in corso?”
Una delle polemiche principali in merito all’alternanza scuola lavoro, è quella del taglio dell’orario e delle risorse all’alternanza scuola lavoro, già introdotti nell’anno in corso.
Infatti, come riportato in precedenza, la decisione di più che dimezzare l’orario del triennio e di cancellare, di conseguenza, circa 50 milioni di euro di finanziamenti alle scuole, prevista nella manovra economica, andrebbe a precludere i tanti progetti e le convenzioni scuola-azienda già avviate.
“Occorrerebbe, altresì valutare l’opportunità di definire una disciplina transitoria che regoli i rapporti convenzionali in corso per l’anno scolastico 2018/2019”, hanno fatto sapere in precedenza i tecnici del Senato e della Camera, che hanno sottolineato come tale provvedimento non abbia tenuto conto degli accordi in essere che diverse scuole avevano avviato nel 2016, quando si è avviata la riforma dell’alternanza scuola-lavoro prevista dalla Legge 107/15, e che nel prossimo giugno sarebbero giunti a conclusione.