Sono un vero fallimento le esperienze di alternanza scuola-lavoro di diversi studenti: lo sostiene l’Unione degli Studenti della Campania, guidata da Gigi Cannavacciuolo.
Il leader del sindacato studentesco è giunto a questa conclusione, dopo aver appreso dei risultati di una ricerca sul territorio, da cui emerge che il 46% degli oltre 2mila studenti della Campania intervistati, ha dovuto sostenere delle spese per partecipare all’alternanza, il 63% ha svolto percorsi “non inerenti” al proprio indirizzo di studi, il 38% ritiene che sono stati negati diritti che dovrebbero essere garantiti e il totale degli studenti intervistati “vuole essere coinvolto nella determinazione del proprio percorso di alternanza”.
Secondo Cannavacciuolo, “gran parte dei percorsi di alternanza si sono rivelati poco o per nulla formativi, poco affini con l’indirizzo di studi, perdite di tempo e nella gran parte dei casi percorsi di lavoro gratuito e sfruttamento”.
Dai questionari, sono emersi diversi casi “critici” e molto distanti dalla formazione che dovrebbe garantire uno stage in azienda.
L’Uds è infatti venuta a conoscenza di studenti di un istituto alberghiero di Salerno che si sono trovati a lavare i piatti; alcuni ragazzi di un Istituto agrario di Benevento mandati a raccogliere le olive; degli studenti di diversi istituti e licei di Salerno utilizzati agli infopoint delle Luci d’Artista, ma anche studenti di un liceo scientifico di Pomigliano che si sono ritrovati a fare volantinaggio per l’azienda.
L’organizzazione giovanile ricorda anche che dal 2018 il percorso di alternanza scuola-lavoro “sarà anche materia dell’esame di Stato per i maturandi al posto della tesina, dopo l’approvazione della delega sulla valutazione la scorsa primavera”.
La ricerca è stata realizzata con la campagna “Diritti, non piegàti” attraverso la distribuzione di questionari nelle scuole della Campania con l’obiettivo di realizzare “un’analisi qualitativa” dell’alternanza e “per smascherare il volto positivo propagandato dal ministero dell’Istruzione e dal Governo in premiata ditta con Confindustria”.
L’Uds, pertanto, aderisce allo sciopero del prossimo 13 ottobre, giornata in cui, in molte città d’Italia, si svolgeranno manifestazioni e flash mob davanti alle aziende con l’obiettivo, sostiene il sindacato studentesco, “di rompere la catena di sfruttamento in cui gli studenti occupano l’ultimo anello”.
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