Al Fronte della Gioventù Comunista non è piaciuta l’iniziativa del Miur di organizzare un convegno su un anno di nuova alternanza scuola lavoro.
Una delegazione di studenti, nel giorno della presentazione dei dati nazionali, si è presentata davanti al Miur, a Viale Trastevere a Roma, srotolando un striscione con sopra scritto: “Salario e tutele per gli studenti”.
“Chissà se il ministro Giannini citerà tra i risultati dell’alternanza l’arresto di sei imprenditori con l’accusa di aver sfruttato il lavoro 2.700 studenti – ha detto all’Ansa Alessandro Fiorucci, responsabile scuola Fgc – Oggi le multinazionali sono qui a brindare e fare gli applausi al governo. Altro che lotta alla disoccupazione: l’alternanza scuola-lavoro ha fornito alle imprese quasi 500mila studenti da sfruttare come manodopera a basso costo. Troppo spesso gli studenti in stage svolgono le mansioni di un lavoratore dipendente e di fatto vengono inseriti nell’organizzazione aziendale, senza vedere neanche un centesimo per le ore lavorate”.
Per il giovane, quindi, “l’alternanza deve insegnare il valore del lavoro, non prepararci a sfruttamento, precarietà e assenza di diritti”.
“Quello che vogliamo – ha aggiunto Fiorucci – è una giusta retribuzione e tutele per gli studenti in alternanza, a cominciare da limitazioni dell’orario di lavoro giornaliero. È inaccettabile che le scuole diventino corsi di formazione aziendale per le singole imprese. Un’istruzione dequalificata e piegata alle esigenze immediate di singole aziende non potrà garantirci un futuro stabile in un mondo del lavoro sempre più precario come quello del Jobs Act”.
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