L’esperienza degli studenti delle superiori nelle imprese con l’alternanza scuola-lavoro, quando il sistema sarà a regime, concorrerà al voto finale.
Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in occasione della firma del protocollo di intesa con Eni e il ministero del Lavoro per l’integrazione scuola-impresa.
“Poiché l’alternanza scuola-lavoro significa imparare anche e pariteticamente nelle aziende, è allora evidente – ha sottolineato il responsabile del Miur – che al momento conclusivo questo deve entrare” nella valutazione.
“Vedremo come, con quali forme e strumenti” ha concluso il ministro Giannini.
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Va comunque ricordato che a seguito dell’approvazione della Legge 107/15, la valutazione delle esperienze di alternanza scuola-lavoro fa già media con quella del profitto curricolare delle classi terze. Ogni scuola, in piena autonomia, ha deciso quanto debba incidere la valutazione dello stage formativo.
Probabilmente, è intenzione del ministero dell’Istruzione introdurre una norma nazionale, a cui tutti gli istituti superiori dovranno attenersi, licei compresi, in sede di scrutinio del triennio conclusivo, sia per standardizzare i voti di tale esperienza. Inoltre, come ha detto il ministro, si escogiterà anche il modo per dare una maggiore incisività di tali esperienze (200 ore nel triennio finale dei licei, 400 ore per gli studenti di tecnici e professionali) sul voto finale da assegnare agli allievi che terminano la scuola secondaria di secondo grado.
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