Ecco un altro caso di Alternanza Scuola Lavoro che ha spiccato in positivo per il progetto costruito per gli studenti.
Stiamo parlando delle 4 società di OneDay Group, che riporta numeri molto significativi: 80 studenti provenienti da 12 scuole per un totale di 6450 ore erogate: l’equivalente di una risorsa al lavoro h24 per quasi un anno intero. Risulati che dimostrano come anche le PMI possono fare la differenza nell’aiutare gli studenti ad orientarsi nel mondo del lavoro e non solo i grandi gruppi multinazionali.
Infatti, negli uffici del C32, l’headquarter di OneDay Group, i ragazzi impegnati nei progetti si sono misurati con il marketing, la grafica, l’ICT, l’amministrazione, l’organizzazione di viaggi, la gestione delle risorse umane, e le attività di comunicazione.
Fattore non secondario, anzi, forse in alcuni casi decisivo, l’indirizzo di studi ha spesso guidato la scelta dell’area di inserimento, anche se la decisione finale del team di inserimento è stata lasciata direttamente agli studenti, per privilegiare le attitudini e le curiosità personali piuttosto che gli insegnamenti ricevuti a scuola: perché l’alternanza scuola lavoro ha come scopo principale proprio quello di indagare i propri talenti e capacità, offrendo la possibilità di iniziare ad orientarsi per il futuro, che non sempre coincide con la scuola che si è scelta di frequentare.
Quello che è emerso da queste esperienze è che l’apprendimento non è mai univoco! Essendo le attività indirizzate principalmente al target di studenti, i ragazzi hanno contribuito attivamente a proporre e suggerire al team nuovi trend, in uno scambio che li ha visti protagonisti della propria alternanza ed è stato un momento di “aggiornamento” per il team.
Senza contare che, chi ha collaborato con il digital innovation team poi, è riuscito anche colmare un po’ di quel “gap” tecnologico che interessa la scuola italiana e che non prepara a sufficienza i ragazzi ad affrontare le strumentazioni d’ufficio.
“Ho sempre pensato che il principale problema della Scuola italiana fosse l’essere troppo lontana dal mondo del lavoro” commenta Paolo De Nadai, CEO e Founder di OneDay Group “L’utilizzo della carta nelle classi contro il PC negli uffici; percorsi di studi poco pratici contro la corsa al fatturato delle aziende: sono solo esempi del paradosso che separa la scuola dal mondo del lavoro. Per questo in OneDay abbiamo abbracciato l’alternanza Scuola Lavoro come un’opportunità, non solo per gli studenti, ma anche per noi: ogni ragazzo ha un talento e noi possiamo conoscerli per primi e possiamo valutare quali potrebbero avere un futuro professionale roseo con noi fin dai primi momenti. Rimane però il limite delle 200 ore in tre anni per i liceali e 400 ore per gli studenti degli istituti professionali: un tetto troppo basso per formare i ragazzi ad affrontare per davvero il mondo del lavoro”.
Di seguito un video con le testimonianze dirette dei ragazzi che hanno partecipato ai progetti di Alternanza Scuola Lavoro presso OneDay Group.