La pronuncia del CSPI sulla questione della Alternanza Scuola Lavoro fa emergere per l’ennesima volta il contrasto fra l’ANP e i sindacati del comparto scuola che, all’interno del Consiglio, sono in larghissima maggioranza.
In un proprio comunicato la Flc-Cgil sottolinea che “una delle cause che ha condizionando negativamente le attuali esperienze di ASL è stata l’imposizione del monte ore obbligatorio, in spregio alle ragioni formative oltre che della autonoma progettazione delle scuole”.
“La prima esigenza – sottolinea il sindacato di Francesco Sinopoli – sarebbe proprio quella di riconsiderare il monte ore obbligatorio in favore della autonoma scelta delle scuole tanto per il numero delle ore che per i contenuti”.
“Un’altra esigenza – conclude Flc-Cgil – è quella di finanziare adeguatamente i percorsi di ASL, per facilitare sia la partecipazione degli alunni che la collaborazione dei soggetti ospitanti”.
Del tutto opposto è il parere di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: “E’ in atto un tentativo di vanificare l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro, con prese di posizione strumentali e del tutto prive di un’adeguata documentazione di supporto”
“Il CSPI – sostiene Giannelli – ha espresso il parere senza disporre di dati completi di monitoraggio quantitativi e in assenza di qualunque analisi qualitativa; si rischia così di depotenziare un’innovazione metodologica fondamentale per l’efficienza e la qualità della formazione dei nostri giovani”
“Nel parere – stigmatizza ancora l’Anp – si fa riferimento a ‘numerosi disservizi e inefficienze’ nonostante sia assente qualsiasi quantificazione. Si tratta di considerazioni che, oltre ad essere infondate, sono gravemente ingenerose nei confronti delle persone coinvolte a vario titolo (docenti, dirigenti, personale Ata, alunni) in esperienze serie, impegnative e di grande valore formativo”
Nel corso di quest’ultimo anno scolastico l’alternanza scuola-lavoro è stata spesso contestata non solo dai docenti ma anche dagli studenti che hanno visto in questa novità una delle più pesanti derive neoliberiste della legge 107/2015.
Una eventuale modifica nella direzione richiesta dai sindacati (totale autonomia delle scuole nella gestione del numero di ore di attività) potrebbe essere realizzata a costo zero e questo potrebbe indurre il Ministro ad accogliere il parere del CSPI e a non tenere conto delle perplessità dell’ANP. Una linea di azione analoga, peraltro, il Ministro l’ha già adottata sulla questione della chiamata diretta e del bonus premiale. Accogliere le richieste sindacali se non comportano spesa potrebbe essere di qui in avanti la nuova regola del Ministero.
La FLC CGIL scende in campo al fianco dei docenti precari che hanno partecipato al…
Per i docenti è possibile svolgere servizio anche con orario part-time. Per farlo, possono presentare…
Una vicenda molto curiosa: una scuola di Napoli ha sottoscritto una petizione per impedire ad…
La partecipazione agli scioperi è ormai ai minimi storici. Un problema che i sindacati dovrebbero porsi. Il…
La scuola italiana torna sotto i riflettori per l’assegnazione delle supplenze, questa volta a causa…
La recente sentenza della Corte di Cassazione del 11 giugno 2024 ha aperto una significativa…