Alternanza scuola-lavoro, l’esempio delle scuole di design milanesi

La riforma delle scuole superiori ha introdotto, tra le altre novità, un più definito progetto di alternanza scuola-lavoro, che prevede l’abbandono delle modalità puramente teoriche a favore di un modello più incentrato sulle esperienze da svolgere direttamente sul “campo”. La maggior parte degli istituti coinvolti, in particolare professionali e tecnici, stanno vivendo l’attuale fase transitoria con non poche incertezze: nella definizione dei nuovi programmi, infatti, l’ambito pratico-stagistico degli allievi risulta tra i più difficili da inquadrare. Ben vengano, quindi, gli esempi virtuosi, in grado di fare da apripista. Come quello promosso da Camera di Commercio e Provincia di Milano, in collaborazione con Material ConneXion Italia: il progetto lombardo, dal titolo “Un designer per le imprese”, ha coinvolto quindici aziende e quattro scuole. Complessivamente vi hanno operato 91 studenti, la cui attività ha portato alla realizzazione di 26 prototipi. I prodotti saranno esposti al pubblico dal 10 novembre presso La Triennale di Milano.
Si tratta di un progetto, avviato nel febbraio 2011 con un avviso di Camera di Commercio e Provincia di Milano, che invitava le imprese milanesi “aspiranti innovatrici” a individuare un brief per un nuovo prodotto/servizio da sottoporre alla creatività e alla professionalità dei giovani designer delle scuole milanesi.
Le aziende che hanno chiesto di partecipare sono state davvero tante. Al punto che è stato necessario selezionarne 15, che hanno affidato le rispettive idee progettuali alle più prestigiose scuole di design milanesi: Domus Academy, Ied Istituto Europeo di Design, Naba Nuova Accademia di Belle Arti e Politecnico di Milano.
I 91 giovani designer hanno lavorato per circa tre mesi allo sviluppo dei brief entrando a diretto contatto con il mondo produttivo milanese. Le aziende, una volta ricevuti gli elaborati dai gruppi di lavoro di tutte le scuole, hanno potuto scegliere quelli che meglio interpretavano le linee guida da loro indicate, e quindi realizzarne i prototipi insieme a Material ConneXion.
Certo, si tratta di un esperienza che ha visto partecipare solo allievi degli istituti post-diploma, ma il modello avviato potrebbe essere tranquillamente adottato anche per coinvolgere studenti iscritti nelle scuole superiori.
Alessandro Giuliani

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