Per l’alternanza scuola lavoro la figura del tutor scolastico è “strategica”, va scelta fra chi possiede adeguate competenze professionali, e va retribuita.
Lo diceva la Guida operativa di ottobre 2015 e lo ripete una faq del Miur del 25 ottobre 2016.
Nell’ambito del progetto di ASL organizzato dalla scuola, il tutor scolastico e il tutor esterno della struttura ospitante hanno un ruolo fondamentale nell’esperienza formativa dello studente. Fra i due è necessario sviluppare un rapporto di “forte interazione”, per definire gi aspetti organizzativi e didattici, per garantire il monitoraggio del percorso, per verificare e attestare le competenze acquisite.
Il tutor interno ha anche il compito di rapportarsi agli organi scolastici preposti (dirigente scolastico, funzione strumentale, dipartimenti, collegio docenti, comitato tecnico scientifico o comitato scientifico), di informare il consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi e fornire gli elementi utili alla valutazione dei risultati di apprendimento conseguiti dagli studenti. A conclusione dell’anno scolastico, i docenti del consiglio di classe sono tenuti infatti a valutare tre aspetti: la ricaduta sugli apprendimenti disciplinari, sul voto di condotta e sull’attribuzione dei crediti per l’esame di stato, in base ai report di valutazione in itinere e finali del tutor interno, del tutor esterno e della certificazione finale.
La recente faq del Miur chiarisce che non è prevista la presenza obbligatoria del tutor scolastico in azienda durante lo svolgimento delle attività di alternanza. “I suoi compiti di assistere e guidare lo studente nei percorsi di alternanza e verificarne il corretto svolgimento possono essere svolti a distanza, oppure durante incontri organizzati presso la scuola. L’importante è che lo studente in azienda sia seguito dal tutor formativo esterno designato dalla struttura ospitante, che ha il compito di assistere il giovane nel suo percorso di apprendimento attraverso il lavoro”.
Sia il tutor interno che quello esterno devono possedere esperienze, competenze professionali e didattiche adeguate alla funzione che svolgono, per garantire: il raggiungimento degli obiettivi previsti dal percorso formativo, un efficace supporto agli studenti, un accettabile livello di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare il tutor interno, viene “designato dall’istituzione scolastica tra coloro che, avendone fatto richiesta, possiedono titoli documentabili e certificabili”.
Lo sforzo progettuale è notevole. Per conseguire validi risultati, il dirigente scolastico può avvalersi delle risorse umane derivanti dal nuovo organico dell’autonomia di cui alla legge 107, comprensivo dei docenti di potenziamento, fra chi possiede una professionalità coerente coi compiti relativi al progetto di ASL.
Riguardo alla retribuzione, per la funzione tutoriale sarà riconosciuto un compenso nella misura definita dalla contrattazione di istituto anche in forma forfettaria, con risorse a carico del Fondo di istituto e/o delle somme assegnate alla scuola per le attività di alternanza, che a decorrere dal 2016 ammontano a100 milioni di euro annui per le scuole secondarie di secondo grado, come stabilito dalla legge 107 .
Alternanza scuola lavoro: via libera alla personalizzazione