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Alternanza scuola-lavoro, si cambia: il numero di ore le deciderà la scuola

Stanno prendendo corpo le intenzioni del ministro dell’Istruzione di ridurre il monte orario dell’alternanza scuola-lavoro del triennio finale delle superiori.

Rispondendo in question time al deputato Alessandro Fusacchia (Misto, Europa+), il responsabile del Miur, Marco Bussettti, ha detto che intende “prevedere un numero minimo di ore da svolgere, in misura diversificata nei vari istituti poi ciascuna scuola potrà decidere la durata dello stesso”.

La realtà italiana è molto variegata

Il ministro ha aggiunto che “fare esperienza per le competenze trasversali è molto importante ma non possiamo ignorare che la realtà italiana è molto variegata e mancano in alcune zone strutture ospitanti adeguate. Voglio che l’alternanza non si un apprendistato occulto ma uno strumento didattico”.

Per questo motivo, Bussetti ritiene necessario introdurre un piano orario che possa essere diversificato, a seconda delle peculiarità della scuola, delle relazioni instaurate con le istituzioni esterne e del ventaglio di possibilità oggettive che offre il territorio circostante.

“Quando ci sono evidenti errori occorre intervenire”

“I correttivi che ho appartato e intendo apportare all’istituto dell’Alternanza scuola lavoro – ha detto ancora il titolare del dicastero dell’Istruzione – non sono frutto di un giudizio ideologico su questo istituto. La scuola è stata oggetto in questi anni di troppe riforme non sempre illuminate, creando confusione e spaesamento. Tutte le riforme necessitano di tempo, ma se ci sono evidenti errori occorre intervenire”.

“Scuola e lavoro non sono antitetici”

Rispondendo, sempre sullo stesso argomento, alla parlamentare Valentina Aprea (FI), Bussetti ha aggiunto che “su queste criticità che stiamo intervenendo. Voglio proporre ulteriori, significative modifiche, che vedranno ridotta la durata minima” dell’Alternanza, soprattutto in alcuni istituti.

E ancora: “Non considero quello dell’alternanza un esperimento da archiviare, voglio solo sciogliere i nodi che ci sono. Sono convinto che i termini scuola e lavoro non sono antitetici e che è normale orientare gli studenti verso un lavoro, è formativo, ma è intollerabile che non ci siano percorsi di qualità o coerenti con il percorso di apprendimento”.

Dubbi sui tempi di attuazione

Pertanto, è chiaro che il monte orario minimo – ora di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnici e professionali – verrà abbattuto, probabilmente quasi dimezzato. Poi, le scuole avranno facoltà di incrementarlo.

Resta ora da capire se l’importante novità entrerà in vigore da subito, quindi dall’anno scolastico in corso, oppure dal prossimo. E anche se coinvolgerà i piani di alternanza in essere, ovvero le quarte e quinte classi delle superiori che hanno già avviato i percorsi di Asl in base alla Buona Scuola, oppure se la novità del piano orario “personalizzato” verrà adottato solo alle classi terze.

Infine, va verificato se le nuove ore di alternanza scuola-lavoro verranno svolte con gli ampi margini di libertà sinora concessi oppure incanalate in percorsi formativi più “rigidi”. A breve, ne sapremo sicuramente qualcosa di più.

Alessandro Giuliani

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