Anche se il Miur ha di recente confermato che gli studenti delle classi quinte potranno svolgere l’esame di Stato anche se non hanno completato l’«intero monte ore minimo di alternanza previsto dalla legge 107», continuano a pervenire denunce su studenti impegnati in modo quasi asfissiante su tali attività extra. L’ultima segnalazione sugli eccessi che si stanno attuando a proposito dell’alternanza scuola-lavoro del triennio finale delle superiori, è dell’Unione degli Studenti e riguarda gli allievi di una quarta della scuola di Piazza Carlo III di Napoli che denunciano di essere costretti a lavorare come guide turistiche nell’edificio monumentale di Pio Monte della Misericordia, anche per il primo maggio.
Nel giorno in cui si ricorda nel mondo la lotta per la riduzione della giornata lavorativa – dice Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti – questi ragazzi saranno “costretti a lavorare dalle 9 alle 17”.
Ma sarà una giornata diversa: gli studenti e le studentesse si presenteranno sul luogo di lavoro “con i cartelli #alternanzasfruttamento per denunciare la situazione inaccettabile e per astenersi dalle attività, appoggiandosi alla protesta di poche settimane fa del Vittorio Emanuele II”.
“È inammissibile – commenta Picci – che le pause didattiche vengano riempite da ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro, negando agli studenti dei dignitosi tempi di vita ed ancora più grave è il fatto che si mandino a lavorare gli studenti durante una giornata in cui si ricorda la lotta per la riduzione della giornata lavorativa e in cui si denuncia lo sfruttamento sui luoghi di lavoro”.
“Quello di Napoli – conclude la rappresentante Uds – è solo un esempio, per questo da oggi parte lo sportello S.O.S. Alternanza – Primo Maggio per raccogliere segnalazioni di sfruttamento da Nord a Sud del Paese, per astenerci dalle attività lavorative e per denunciare il furto del nostro tempo libero!”.
A ben vedere, la Legge 107/15 prevede che gli stage e le varie forme di alternanza scuola-lavoro possano svolgersi anche nei periodi di sospensione di attività didattica, compresi i periodi “estivi”. Spetta al collegio dei docenti decidere le forme, anche tempistiche, di attuazione del percorso. Detto questo, però, far lavorare gli alunni anche il primo maggio sembra proprio un’esagerazione.
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