La morte dello studente Lorenzo Parelli, nell’ultimo giorno del suo stage in una azienda a Castions di Strada vicino Udine, ha provocato un’ondata di proteste degli studenti che chiedono maggiore sicurezza sui luoghi della formazione.
Da qui (e occorre sempre la protesta per ottenere qualche risultato), il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi e il ministro al Lavoro, Andrea Orlando, hanno deciso di attivare un tavolo per rivedere complessivamente tutte le diverse fasi in cui i ragazzi si ritrovano sui luoghi di lavoro, regolato dalla legge 107 della “Buona scuola”, e per darne una maggiore regolamentazione. Un obiettivo insomma per avviare una revisione completa di tutti i passaggi nelle attività messe in campo dalle scuole e dai centri di formazione professionale, in cui i ragazzi si cimentano con il lavoro.
Ha infatti spiegato il ministro Orlando: “Si tratta di fare in modo che i ragazzi non vadano semplicemente in luoghi di lavoro ma in luoghi che abbiano una sorta di certificazione ulteriore, una specie di bollino blu. Non basta soltanto il rispetto della normativa sulla sicurezza si tratta di mandare i ragazzi a formarsi in luoghi dove lo standard sia ancora più elevato di quello previsto dalla legge”.
Si prevede dunque una revisione delle attività lavorative coinvolte, per capire quanti e quali siano gli enti, le aziende e i lavori che vengono proposti ai giovani. Si starebbe quindi formando un gruppo di lavoro per avviare un monitoraggio capillare nelle diverse province, individuando i percorsi formativi dedicati alle attività lavorative, anche esterne alla scuola, come i Cfp, i centri di formazione professionale, per stage veri e propri da svolgere nelle aziende. A breve dovrebbe dunque partire il gruppo di lavoro interministeriale con l’obiettivo centrale di stabilire i requisiti necessari per elevare lo standard di sicurezza.