Sull’alternanza scuola lavoro si sta riaprendo in queste ore un acceso dibattito: dopo il nostro articolo in cui davamo conto di una riunione svoltasi il 18 ottobre scorso fra il Ministro Bussetti e i rappresentanti dei sindacati confederali, il segretario nazionale della Flc-Cgil, in una intervista alla nostra testata, ha ribadito la posizione del suo sindacato precisando anche che quanto riportato da Fabrizio Dacrema, presente alla riunione con il Ministro in rappresentanza della Cgil, rappresenta solamente un punto di vista personale.
Nella polemica interviene oggi il segretario nazionale Unicobas Stefano d’Errico: “Le direzioni Confederali gettano la maschera: Camusso (Cgil), Furlan (Cisl) e Barbagallo (Uil) sono per la conservazione della cattiva scuola renziana che imponeva almeno 400 ore di alternanza agli istituti tecnici e professionali e 200 ai licei con i ben noti risultati: studenti da Mc Donald’s o altrove, piegati a competenze meramente esecutive. Le direzioni Confederali di Cgil, Cisl e Uil sbugiardano i loro sindacati di categoria che solo per cercare di non perdere tessere hanno fatto unicamente un’opposizione di facciata contro la L.107/15 per poi sottrarsi ai referendum abrogativi o boicottarli dall’interno (uno dei quali era proprio contro l’obbligo delle 400 e delle 200 ore)”.
Per quanto riguarda poi la polemica fra Sinopoli (Flc) e Dacrema (Cgil) d’Errico di dice convinto che a fare fede e a prevalere non può che essere la posizione della confederazione
Secondo d’Errico, poi, “sta alle scuole, e non ai sindacati, decidere per quante ore e dove impegnare gli studenti, studenti ai quali va lasciata la libertà di aderire o meno all’alternanza. Sarà interessante vedere se le organizzazioni studentesche, di recente lanciate in piazza dalla Camusso con ben vaga ‘piattaforma’, si piegheranno anche al diktat sindacale dell’alternanza scuola-ignoranza o se capiranno l’inciucio. Altrettanto interessante sarà osservare il comportamento della base della Cgil e della cosiddetta sinistra sindacale nella scuola”.
“Con Cgil, Cisl e Uil – conclude il segretario Unicobas – non è possibile alcun progetto per lo smantellamento della L.107/15: la lotta contro questa legge passa semmai anche dalla revoca delle iscrizioni a questi sindacati anti-scuola e di partito”.
Per la verità nella giornata odierna si deve registrare anche una dichiarazione della segretaria nazionale della Cisl Annamaria Furlan che nel commentare la manovra finanziaria ha sottolineato che “non si mette mai al centro il lavoro, in particolare il lavoro dipendente; non ci si occupa di infrastrutture, anzi si bloccano i cantieri già aperti, e non ci sono finanziamenti considerevoli su ricerca, innovazione e scuola, anzi si taglia l’alternanza scuola-lavoro”.
La posizione della Flc-Cgil, insomma, non sembra particolarmente condivisa né dallo stesso sindacato confederale, né dalle altre organizzazioni come emerge anche da una dichiarazione rilasciata il 9 ottobre scorso dalla segretaria nazionale di Cisl Scuola Maddalena Gissi: “Sull’alternanza scuola lavoro non si assecondino letture ideologiche per fare in realtà un po’ di cassa. Guai a generalizzare, il rischio è di buttare via il bambino con l’acqua sporca”.
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