Arrivano da Flc-Cgil e Uil-Scuola i primi commenti sull’emendamento alla legge di bilancio predisposto dal Governo in materia di scuola.
Nonostante che i due sindacati abbiano organizzato insieme lo sciopero del 10 dicembre i giudizi divergono e non poco.
La Flc “accoglie con favore” le misure di cui abbiamo già anche parlato: proroga dei contratti di supplenza dell’organico Covid Ata fino al 30 giugno, ulteriori investimenti di risorse sul fondo per la valorizzazione dei docenti senza più la finalizzazione a dir poco offensiva alla “dedizione”, proroga delle deroghe al dimensionamento scolastico, riduzione a tre anni per la mobilità dei dsga neo assunti e ripartenza delle assunzioni dei docenti di sostegno dalle graduatorie provinciali per le supplenze.
Si tratta, secondo il segretario generale Francesco Sinopoli, del risultato dello sciopero del 10 dicembre.
Del tutto opposto il giudizio di Uil Scuola: “L’organico covid Ata è di 22 mila persone, in pratica se ne ‘salvano’ 7.800; il mancato rinnovo della proroga significa che verranno licenziate 14 mila persone e i 100 milioni destinati a questo personale andranno agli Uffici Scolastici Regionali (USR) che non potranno distribuirli a tutte le scuole”.
“Destinare 60 milioni al fondo per la valorizzazione – sottolinea il segretario generale Pino Turi – significa che ai 12 euro per la dedizione (che ora vengono definalizzati, si toglie cioè la dedizione) si aggiungono 3,4 euro arrivando a 15,4 euro”.
Per la verità i soldi per i contratti covid degli Ata erano nell’aria già da diversi giorni, mentre l’aumento del fondo per la valorizzazione della professionalità docente stava in alcuni emendamenti presentati a fine novembre da senatori di schieramenti diversi.
Ovviamente Flc-Cgil non è del tutto soddisfatta: “Proseguiremo con la nostra pressione sulle forze parlamentari perché si realizzino tutti gli interventi che abbiamo rivendicato. Chiediamo un vero finanziamento del fondo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro; un intervento immediato sul sovraffollamento delle classi partendo dall’investimento negli organici; un investimento specifico nell’organico ATA e tutte le ulteriori forme di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che da tempo reclamiamo, come l’abolizione del vincolo sulla mobilità, il concorso riservato per i facenti funzione dsga, l’incremento del fun per i dirigenti scolastici, interventi per la stabilizzazione dei precari e il superamento di alcune misure come quella dell’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola del primo ciclo fatta a costo zero a organici invariati”.
L’elenco delle richieste è del tutto comprensibile ma va detto che richiederebbe uno stanziamento di almeno 2-3 miliardi di euro, solo per dare avvio al programma.
Il sindacato di Sinopoli, però, non si rassegna: “Se la legge di Bilancio non dovesse dare risposte, ci aspettiamo un intervento straordinario sulla scuola fin da gennaio”, nella speranza, così perlomeno ci sembra di capire, che già dai prossimi mesi si possa adottare un provvedimento per stanziare altri fondi per la scuola.
Speranza legittima, ma difficile da concretizzare perché impegni così importanti necessitano anche di adeguata copertura finanziaria.
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