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Altri 3mila prof di religione in ruolo: presentato un programma oppositivo

Mentre al Ministero della Pubblica Istruzione si sta mettendo a punto la macchina organizzatrice che permetterà l’immissione in ruolo dal prossimo 1 settembre di altri 3.077 insegnanti di religione, i politici della Rosa nel Pugno si stanno dando da fare per modificare le norme che regolano le loro nomine e il trattamento economico. Secondo Marco Pannella, Enrico Boselli, Maurizio Turco e Roberto Villetti, tutti esponenti del partito della Rnp, l’attuale normativa sui docenti di religione sarebbe infatti discriminante nei confronti egli altri docenti della scuola. A tale scopo, il 9 febbraio è stato presentato a Montecitorio un programma che intende arrivare alla parificazione dei diritti di tutti gli insegnanti della scuola pubblica e superare le attuali differenze di trattamento.
I politici intervenuti hanno ricordato come gli insegnanti di religione godano di uno stato di favore sia prima che dopo le immissioni in ruolo: prima, perché scelti non in base ai meriti e da graduatorie pubbliche, ma solo sulla base delle indicazioni del vicariato; dopo, perché anche da supplenti maturano scatti di anzianità e di retribuzione che conservano quando passano di ruolo (trattamento invece negato a chi nella scuola pubblica non insegna religione).
Per il momento non si conoscono i dettagli del programma, ma in ogni caso “si tratta – ha detto Boselli – di un’iniziativa molto importante, una battaglia che non mira a cancellare diritti, ma a eliminare privilegi e farli diventare diritti per tutti”. Dello stesso avviso è Marco Pannella, secondo cui “è tempo di superare questa discriminazione scandalosa”. In effetti quella dei prof di religione è un’anomalia davvero tutta italiana: scelti dal vicariato, vengono infatti pagati e assunti dallo Stato. Al punto che laddove dovesse venire meno l’annuale “benedizione” ecclesiastica, il docente si ritroverebbe comunque confermato nei ruoli dello Stato (anche nella carriera) e trasformato in docente di un’altra materia in cui è abilitato (scavalcando i tanti docenti neo immessi in ruolo o pronti per farlo a seguito di anni e anni di attesa e concorsi vinti).
Tutto ciò avviene proprio mentre l’iter formale per l’autorizzazione alla nomina a tempo indeterminato del terzo contingente di insegnanti di religione, a loro vincitori del concorso bandito dal Ministro Moratti con la legge 186/2003 (che in tre anni ha permesso l’assunzione di 15.000 docenti), procede come previsto. L’arrivo a viale Trastevere del Ministro Fioroni non ha di certo mutato l’iter del concorso. Nei giorni scorsi il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha quindi avviato le procedure formali per raggiungere con il Dipartimento della Funzione Pubblica il necessario concerto per la definizione del decreto interministeriale autorizzativo. Pressoché scontato, a questo punto, che nella prossima estate si concretizzi l’assunzione dell’ultimo scaglione. Con tutte le polemiche a seguito.
Alessandro Giuliani

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