Altro che bamboccioni! Da “I giovani e le scienze” tante invenzioni di qualità
Un sistema integrato che migliorare l’autonomia delle persone tetraplegiche o affette da patologie gravi degli arti, una innovativa antenna parabolica per chiavetta Usb, un progetto per migliorare la sicurezza al volante, uno studio sugli estratti di bucce d’uva, una ricerca sul latte d’asina, una soluzione per migliorare la biodegradabilità aerobica nei detergenti: sono alcune delle invenzioni , ricerche e prototipi realizzati da ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 20 anni , che verranno premiati a Milano il 16 aprile dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo nell’ambito del concorso “I giovani e le scienze 2012”.
L’appuntamento di Milano di “I giovani e le scienze 2012” mette in mostra 27 progetti italiani e 3 invitati da Belgio, Brasile e Olanda. I selezionati con i loro stand ricchi di invenzioni e ricerche sono complessivamente 75, dei quali 66 dall’Italia e 9 dall’estero. I maschi sono 47 e le ragazze 28. Relativamente alla provenienza territoriale fa da capofila la Lombardia con 8 lavori; seguono il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna con 3; Veneto, Lazio e Sicilia con 2; hanno un solo progetto Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Calabria.
A spiegare la particolarità dell’iniziativa è Alberto Pieri, segretario generale della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche: “organizziamo questa manifestazione fin dal 1989 su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea, che ha scelto la nostra Federazione come National Organizer. Abbiamo il compito di selezionare i migliori talenti italiani e di inviarli alla finale del Concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati. La 24a edizione di tale evento si tiene a Bratislava in Slovacchia dal 21 al 26 settembre 2012. Inoltre i finalisti, tutti studenti meritevoli, possono partecipare e rappresentare l’Italia nei più prestigiosi eventi internazionali scientifici e di ricerca, selezionati dalla Fast. Quello che è importante infatti è far viaggiare i giovani, dare loro l’impulso per sviluppare progetti innovativi, incentivare lo scambio di esperienze”.
A Milano sono giunte tante soluzioni intelligenti a problemi di tutti i giorni: segno che i ragazzi e le ragazze d’oggi sono capaci di porsi degli obiettivi, di essere curiosi, di farsi delle domande e di trovare anche delle importanti risposte realizzando ricerche e prototipi di qualità. “I nostri giovani non sono tutti bamboccioni o svogliati, anzi – sottolinea Pieri – credo che si sia parlato a sproposito di loro. Qui ne abbiamo un esempio: è da 24 anni che vediamo incrementarsi la qualità dei lavori che ci presentano. E’ un segno che la scuola e l’università interagiscono con chi vuole studiare e lavorare impegnandosi e che i risultati ci sono”.
Qualche esempio? Si può vedere a Milano, tra le invenzioni, Hufriend, un robot realizzato per il paesaggio urbano e che può fornire a persone differenti per età, cultura e competenze tecnologiche informazioni di vario tipo, dalle indicazioni stradali, agli itinerari turistici o enogastronomici personalizzati, oltre alla visualizzazione in tempo reale di dati ambientali e meteorologici. Viene presentato a Milano dai ragazzi uno studio su come ottenere energia piezoelettrica in modo sostenibile; e un progetto sullo sviluppo di un modello scientifico sperimentale che differenzia i cereali biologici da quelli che non lo sono e che può risultare utile alle aziende di produzioni biologiche, agli enti controllori ed ai consumatori. Floruri nelle acque potabili? Due studentesse di Verbania propongono , ad esempio, nuovi metodi a basso costo per la loro rimozione, utilizzando materiali facilmente reperibili in quelle zone e che siano diversi da quelli attualmente impiegati. Poi ci sono progetti e ricerche nel settore agroalimentare: uno studente siciliano illustra un metodo per ridurre le frodi relative al latte d’asina ed evitare i rischi per i consumatori con allergie a quello bovino. Vi piace il verde urbano ? Tre allievi di Voghera hanno studiato come utilizzare dei residui della manutenzione di tali aree verdi, a tutt’oggi smaltiti alla stregua di rifiuti, per valorizzarli come fonte di energia rinnovabile da impiegare in impianti di digestione anaerobica per la produzione di calore ed elettricità.
“Negli anni – ricorda il presidente della Fast, Roberto Negrini – abbiamo mantenuto i contatti con i partecipanti al concorso e molti di loro hanno brevettato le invenzioni; alcuni hanno avviato delle attività imprenditoriali; tutti comunque hanno proseguito a studiare, a fare ricerca e carriera. L’Italia ha profili di giovani molto validi e forse si è dato troppo spazio sui media a descrizioni che non rispecchiano la realtà di chi si impegna nello studio e fa grande l’ Italia. Bisognerebbe iniziare a dare il giusto rilievo o comunque più spazio sui media agli esempi positivi e reali della nostra gioventù, per render loro merito e per fornire anche dati concreti ed un messaggio importante: non è necessario scappare dall’Italia per avere un futuro, basta cogliere qui le opportunità europee”. Sono molti i riconoscimenti in palio, sia per gli studenti che per i docenti: tra cui tre premi di settemila euro ai migliori partecipanti del concorso europeo, la partecipazione a Isef/Intel negli Stati Uniti, viaggi e borse di studio a livello internazionale.