Home Disabilità Alunna cieca: il Tar condanna il Miur

Alunna cieca: il Tar condanna il Miur

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Nonostante vada a scuola da otto anni, nessuno dei suoi insegnanti di sostegno conosce il Braille e così il Tar di Catanzaro si è pronunciato su un ricorso presentato dai genitori della ragazza, annullando, perché ritenuto  illegittimo, l’assegnamento all’alunna di un insegnante di sostegno non esperto in lingua Braille, e condannando altresì il Ministero dell’Istruzione al pagamento della somma di 3 mila euro ai genitori della ragazza a titolo di risarcimento del danno patito.

La sentenza, scrive Zoom24.it, riconosce una lesione del diritto dell’alunna a vedersi assegnata un insegnante di sostegno dotato di adeguate competenze in lingua Braille ed esperto in tiflotecniche e tiflodidattica. Riconosce altresì un’attività amministrativa da parte del Ministero dell’Istruzione “illegittima”, con una lesione del diritto fondamentale allo studio dal quale può ritenersi presuntivamente dimostrato che derivino pregiudizi non patrimoniali risarcibili, quali la maggiore difficoltà della minore alla fruizione dell’offerta formativa.

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Il Tar ha quindi “bocciato” la tesi del Ministero che ha sostenuto il possesso di un “titolo polivalente” da parte degli insegnanti di sostegno e l’inesistenza di una figura di un’insegnante di sostegno specializzato in lingua Braille. Per il Tar, solo “sopravvenute esigenze formative” incluse in un nuovo Piano educativo individualizzato avrebbero potuto impedire l’esecuzione di quanto già  deciso dagli stessi giudici. Ma il nuovo Piano educativo individualizzato, adottato nel marzo 2015, non testimonia la sopravvenienza di fattori capaci di giustificare la modifica rispetto a quanto già deciso dal Tar, posto che nello stesso Piano si fa espressa menzione ad un “insegnante di sostegno specializzato in didattica per non vedenti” e ad una guida in possesso di “approfondite conoscenze della segnografia Braille”.