Attualità

Alunna disabile insultata in classe e umiliata in chat dai compagni

Un’altra storia triste di bullismo a scuola. Anzi di cyberbullismo. E per di più nei confronti di una dodicenne disabile. Succede a Piacenza, dove sono a finire sul registro degli indagati sono sette ragazzini coetanei della vittima.

Dopo le indagini della sezione investigativa della polizia locale di Piacenza, sono stati indagati dalla Procura per i minorenni di Bologna per violenza privata continuata, minacce e diffamazione: tuttavia la loro posizione, non essendo imputabili perché minori di 14 anni, verrà in seguito archiviata. Hanno infatti tutti tra i 12 e i 13 anni e frequentano una scuola media, scrive il Corriere della Sera.

I giovani bulli, non solo deridevano la compagna ogni giorno in classe, a causa della malattia di cui è affetta, ma avrebbero pure aperto un gruppo Whatsapp, intitolato «Noi ti odiamo».

A chiedere aiuto sarebbe stata la madre della ragazzina, dopo aver scoperto che la figlia era diventata oggetto di scherno pesante e umiliazioni per via della malattia da cui è affetta.

I primi segnali d’allarme, sarebbero stati il calo dell’umore e del rendimento scolastico, il rifiuto di andare a scuola per non dover subire l’aggressione quotidiana.

Sembrerebbe che uno dei bulli avrebbe chiesto scusa alla compagna e confessato agli inquirenti i nomi degli altri coetanei coinvolti. Inoltre, avrebbe scritto una lettera di scuse alla compagna, dicendosi pentito per quanto fatto.

Sulla vicenda interviene a gamba tesa il ministro Bussetti: il “bullismo è una piaga sociale che lascia delle ferite profondissime nelle vittime. L’episodio di Piacenza, dove per mesi dei ragazzini hanno minacciato una loro compagna di classe, è inaccettabile. Tolleranza zero nei confronti di questi comportamenti vigliacchi”, ha tuonato il Ministro.

Anche i deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Cultura hanno espresso il loro disappunto e solidarietà alla ragazzina: “Non possiamo tollerare che nelle nostre scuole i soggetti più deboli siano vittime di bullismo e cyber-bullismo senza che non vi siano conseguenze per i responsabili. Quanto accaduto a Piacenza, dove dei giovani hanno tormentato per mesi una compagna di scuola con una malattia invalidante, è riprovevole e da condannare con forza. La scuola è il luogo in cui prima di tutti gli altri va praticata e promossa l’inclusione sociale”.

“Abbiamo a cuore il tema del contrasto al bullismo, fenomeno che evidenzia un’emergenza sociale a cui la scuola e tutte le agenzie formative devono fare da argine. Siamo già al lavoro in Parlamento per intervenire anche con una legge che ci consentirà di dare una risposta più efficace al bullismo, inserendolo all’interno del reato di atti persecutori e introducendo nuove aggravanti se i fatti sono commessi da tre o più persone o se vi è una finalità discriminatoria”, concludono i portavoce.
Molto polemico anche il MoigeMovimento Italiano Genitori, che tramite un comunicato di Antonio Affinita, Direttore Generale, fa sapere dichiara:”Ancora bassa la consapevolezza e la gravità degli episodi derivanti dall’abuso dei social tra i minorenni, che spesso utilizzano i social senza consapevolezza ed in spregio alla più elementari norme di educazione e rispetto. Grave la responsabilità dei gestori dei social che ospitano minori sui loro server senza controllo ed avviso ai genitori. I genitori su questo sono impotenti nel verificare comportamenti pericolosi a danno dei propri figli.  Occorre aumentare la consapevolezza ed aiutare il minore vittima, sin da subito ad avvisare i genitori ed i docenti” conclude Affinita.
Da oggi, fa sapere il Moige, mettiamo a disposizione delle autorità civili e delle Istituzioni scolastiche di Piacenza il centro mobile antibullismo del MOIGE, per rispondere, con azioni di formazione e contrasto al grave episodio subito da una ragazza 12enne.
Redazione

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