Si torna a parlare di telecamere da collocare in ogni classe, dalla scuola dell’infanzia all’ultimo anno delle superiori. Qualche settimana fa era stato chiesto da Maria Spena, deputata di Forza Italia e membro commissione parlamentare Infanzia, a seguito del caso di un’assistente scolastica 33enne arrestata dai carabinieri di Brescia per maltrattamenti e lesioni aggravate ai danni di una bambina disabile che seguiva in una scuola della provincia bresciana.
I fatti di Tolentino
È di un paio di giorni fa la notizia di un’insegnante di sostegno e di un’assistente di una alunna minorenne autistica frequentante un Istituto Superiore di Tolentino, in provincia di Macerata, che avrebbero rivolto alla stessa alunna disabile insulti, rimproveri, urla, minacce e schiaffi, ma anche continue umiliazioni e denigrazioni.
Con i maltrattamenti all’allieva autistica che sarebbero stati confermati da testimonianze, intercettazioni ambientali e immagini riprese da videocamere nascoste.
Fatti intollerabili, telecamere inevitabili
Dopo l’episodio accaduto nelle Marche, ha detto Martina Parisse, deputata marchigiana di Coraggio Italia, “è necessario che chi affida i propri figli alle istituzioni si senta tutelato e garantito”. Quello che è accaduto “è intollerabile” e bisogna “evitare che in futuro si ripetano fatti aberranti come quelli avvenuti appunto a Tolentino”.
“I fatti di cronaca – ha continuato Parisse – dimostrano che la presenza di minori, di persone non autosufficienti e in condizioni di disagio fisico e psichico in determinate strutture ha spesso bisogno di un monitoraggio.
Scuole come Rsa
Dunque, per la deputata di Coraggio Italia “è importante che il dibattito sull’inserimento di sistemi di videosorveglianza nelle scuole non riguardi solo materne e asili nido, ma tutti gli istituti dove avviene il percorso formativo dei nostri giovani che, insieme agli anziani delle Rsa, sono soggetti particolarmente fragili e bisognosi di tutele”.
Select the widget you want to show.