Un genitore con dei sospetti ha deciso di indagare da sé mettendo un registratore nello zaino della propria figlia: è successo in una scuola elementare vicino Roma, come riporta La Repubblica. A quanto pare le docenti avrebbero umiliato la bambina, che ha dieci anni.
Il padre, 53 anni, ha denunciato le insegnanti per abuso dei mezzi di correzione e o di disciplina. Ecco la ricostruzione dei fatti: la piccola il 12 febbraio scorso, durante l’orario scolastico, è stata picchiata da una compagna di classe. È tornata a casa “con la faccia viola, aveva anche dei segni sull’occhio, dei graffi sul naso e un morso al polso”.
Il giorno stesso il padre l’ha accompagnata al pronto soccorso: i medici le hanno diagnosticato delle “abrasioni” sulla parte destra del volto e una “contusione” al polso sinistro. L’hanno medicata e poi dimessa con cinque giorni di prognosi.
“La mia compagna di classe mi ha dato uno schiaffo alle 10 del mattino, io volevo tornare a casa — ha detto la bimba al padre — ma le maestre non ti hanno chiamato. Ascoltate queste parole, l’uomo ha deciso a fare chiarezza. Prima ha inviato una pec alle direttrice della scuola per chiedere un incontro con le insegnanti, poi con una scusa, ha fissato un piccolo registratore alla chiusura lampo dello zaino della figlia.
Il 18 febbraio il microfono ha captato le parole delle maestre. “Il mio modo di stare qui è quello di farvi fare pace — ha detto in classe una delle tre insegnanti, rivolgendosi alla bambina — a volte ci sono delle reazioni che diventano incontrollabili, io credo che la tua compagna sia scoppiata anche se tu in quel momento non le avevi fatto nulla”, afferma la donna. Perché, argomenta, “ha subito da te diverse cose in questi anni”. Non entra nello specifico. Dopodiché ha costretto la bambina a restituire alle compagne le penne che conserva nell’astuccio, anche se lei spiega che “me le hanno regalate loro l’anno scorso”.
Il padre ha scritto nella denuncia che “ascoltando le registrazione abbiamo appreso che nostra figlia, tra le 11.30 e le 12.30 di quella mattina, era stata pubblicamente umiliata da tre insegnanti di fronte a tutta la classe”.
Prima di mettere queste accuse a verbale l’uomo aveva parlato con la preside “riscontrando però un chiaro tentativo di insabbiare l’accaduto e di giustificare le insegnanti. Mi hanno accusato di aver violato la privacy, ma la registrazione è stata fatta solo per tutelare nostra figlia. Non è mai stata divulgata”. Dall’Ufficio scolastico regionale fanno sapere che stanno seguendo la vicenda per tutelare gli interessi di tutte le parti coinvolte.
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