Un docente di 31 anni ha accusato un grave malore dinanzi agli alunni durante una lezione all’aperto tenutasi in un istituto superiore alla periferia Est di Milano.
Venerdì mattina alle 10 il professore si è sentito male e sono stati i suoi alunni a salvarlo.
In particolare è stata una ragazza a chiamare i soccorsi e cominciare le manovre di rianimazione guidata dalla centrale operativa, mentre sul posto sono arrivate le ambulanze.
I paramedici successivamente hanno trasferito il docente all’ospedale San Raffaele.
Le manovre di rianimazione, eseguite per diversi minuti dall’alunna, hanno permesso al cervello dell’insegnante in arresto cardiaco di non riportare danni. Tuttavia, segnalano le agenzie di stampa, le condizioni dell’uomo, fanno sapere i soccorritori, restano gravi e non permettono di dichiararlo fuori pericolo.
Sempre dal 118 hanno sottolineato la bravura degli studenti, che non si sono fatti cogliere dal panico, ma anzi hanno mantenuto la calma in un momento particolarmente difficile.
Docente salva alunno in arresto cardiaco, ecco perché bisogna formare tutti i docenti
La legge 107/2015, al comma 10 dell’art.1, ha previsto che nelle scuole vengano realizzate, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale «118» del Servizio sanitario nazionale e con il contributo delle realtà del territorio.
Nel 2018 è partito, a tal proposito, il progetto “Primo soccorso a scuola” , una prima sperimentazione che ha coinvolto le scuole di tredici province: Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari.
La legge 107/2015, al comma 10 dell’art.1, ha previsto che nelle scuole vengano realizzate, iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale «118» del Servizio sanitario nazionale e con il contributo delle realtà del territorio.
Negli scorsi mesi è partito, a tal proposito, il progetto “Primo soccorso a scuola” , una prima sperimentazione che ha coinvolto le scuole di tredici province: Trieste, Padova, Sondrio, Savona, Macerata, Perugia, Pistoia, Latina, Campobasso, Salerno, Taranto, Vibo Valentia, Sassari.
Per ciascuna provincia sono state selezionate 14 classi (1 classe della scuola dell’infanzia; 1 classe seconda e 2 classi quinte della scuola primaria; 2 classi prime e 2 classi seconde della scuola secondaria di primo grado; 2 classi seconde, 2 classi quarte e 2 classi quinte della scuola secondaria di secondo grado), per un totale di circa 4.500 studentesse e studenti, che saranno coinvolti in due mesi di corsi teorici e pratici.
Al di là del progetto divenuto operativo nelle scuole, che vuole rendere consapevoli gli studenti sul primo soccorso, esiste una normativa di riferimento sul primo soccorso a scuola.
Infatti, è il dirigente scolastico, in base a quanto prevede l’art.45 del d.lgs.81/2008, colui che deve assumere i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza.
Facendolo, il ds dovrà tenere conto anche delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilire i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.
Per quanto riguarda il pronto soccorso, si deve prestare attenzione al regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 febbraio 2004, in cui all’art.2 è espressamente scritto che in certe tipologie di Aziende, tra cui rientrano le scuole, deve essere presente una cassetta di pronto soccorso, custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata. Queste cassette dovranno contenere materiali per il primo soccorso come lacci emostatici, misuratori per la pressione sanguigna, termometri, il ghiaccio pronto uso e altro materiale indispensabile per il primo soccorso
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