Qualche giorno fa ci siamo occupati del caso della bambina di otto anni che sarebbe stata spinta da coetanei contro una porta scuola, a Napoli, rimediando un trauma facciale e un occhio nero. Secondo un consigliere comunale della città partenopea non ci sarebbe stato bullismo.
Si tratta, come riporta Fanpage, di Gennaro Acampora, capogruppo Pd in consiglio comunale. “Nessun atto di bullismo ma un semplice litigio tra bambine di otto anni”, sul quale la scuola, da sempre presidio di legalità e impegno contro la violenza, ha già avviato una indagine interna.
“Si è data vasta eco a una notizia senza conoscerne la reale fondatezza, traendo conclusioni distorte e superficiali da un semplice litigio tra bambine di otto anni. Non è giusto gettare fango su una realtà in cui il lavoro quotidiano, svolto in collaborazione con le famiglie, è eccellente”, ha detto.
“So che c’è una procedura in corso, e che la scuola che sta già fornendo tutti i chiarimenti del caso disponendo ulteriori indagini. Intanto chi la risarcirà moralmente? Chi si scuserà dopo aver dato credito a versioni dei fatti per nulla verificate? Lo dico chiaramente: sono e sarò sempre dalla parte di chi denuncia, sono e sarò sempre in prima linea nel condannare fatti simili, a tutti i livelli e in tutte le sedi. Il punto è che viviamo in un momento di profonda crisi educativa e di crisi delle istituzioni in genere. Picconarle in questo modo danneggia gravemente chi sta combattendo con le armi della cultura in un territorio complesso, prevedendo anche percorsi integrativi rivolti all’inclusione e la legalità”, ha aggiunto.
La madre della bambina si era rivolta al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. “È stata spinta contro una porta da due coetanei. Mia figlia è vittima di bullismo e la scuola non interviene. Ho segnalato più volte quanto accade, ma non sono stati presi provvedimenti. Ora la tengo a casa per paura, dopo averla portata al pronto soccorso. Ora la tengo a casa dopo averla portata al pronto soccorso perché è stata aggredita da due bambine verbalmente e fisicamente”.
“Vogliamo comprendere se le denunce della signora sono state prese davvero in considerazione e se si sono effettuate le dovute verifiche. Crediamo che sia alquanto doveroso almeno convocare i familiari delle due bambine coinvolte per constatare la verità. Il bullismo è una realtà radicata e consolidata ma ancora oggi viene in molti, troppi casi ignorata quando invece dovrebbe essere proprio la scuola, teatro di tanti episodi, a dover combattere tale fenomeno”, denuncia Borrelli.
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