Due bambine sono state accoltellate davanti alla loro scuola a Souffelweyersheim, un piccolo centro nei pressi di Strasburgo, nell’est della Francia. L’aggressore è stato fermato. Lo ha reso noto la gendarmeria e lo riportano i principali quotidiani, come La Stampa.
Non si tratterebbe di terrorismo
Stando a un consigliere municipale contattato da BFM, tutti i bambini della scuola elementare all’uscita della quale si è verificato l’accoltellamento sono rimasti nell’edificio scolastico per misura di sicurezza. Come riporta La7, secondo una fonte vicina a chi indaga, che ha sottolineato assenza di elementi che possano portare a una pista terroristica, l’accoltellatore soffriva di problemi mentali.
Il precedente in Francia
Un ragazzo di 15 anni in Francia è morto venerdì 5 aprile in ospedale, il giorno dopo essere stato aggredito da un gruppo di persone dopo una lezione di musica a scuola. Poi è stata aperta un’indagine per omicidio, ha detto il procuratore regionale Gregoire Dulin. L’incidente è avvenuto nella città di Viry-Chatillon, situata a circa 20 chilometri a sud della capitale Parigi.
I media hanno citato i pubblici ministeri al lavoro nelle indagini affermando che l’attacco è stato effettuato da giovani mascherati e dunque difficilmente riconoscibili. La polizia ha arrestato cinque persone che ritiene collegate all’attacco, tra cui tre diciassettenni, un quindicenne e un ventenne, hanno detto i pubblici ministeri alla stampa riunitasi venerdì scorso. L’attacco è avvenuto appena due giorni dopo che un’adolescente era rimasta temporaneamente in coma a seguito di un attacco fuori dalla sua scuola, nel sud del paese.
Scuola italiana, ambiente sempre meno sicuro
Lavorare in classe, come si evince da quanto accaduto in Francia, costituisce un rischio per l’incolumità dei docenti. I dati parlano di decine di aggressioni annuali a danno dei docenti. Valditara incoraggia ad utilizzare la legge come abile strumento di difesa: i docenti sono invitati a denunciare tutto ciò che capita in classe anche per garantire un completo monitoraggio del bullismo in classe.
La scuola è il luogo più probabile dove essere vittime di violenza: lo è per il 66% dei ragazzi della Gen Z, tra i 4.000 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni dell’indagine realizzata dall’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes, insieme a OneDay e alla community di ScuolaZoo.
Dopo la scuola (66%), il web è percepito come il luogo dove è più probabile essere vittime rispetto alla vita reale. Gli strumenti adottati fungono più da difesa che da deterrente; un buon monitoraggio sociale anche con i relativi assistenti – sempre più in diminuzione segnalano gli esperti – è sempre la soluzione che a lungo raggio accoglie più consensi tra i pedagoghi dello sviluppo.