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Alunni accerchiano e minacciano prof nel parcheggio della scuola dopo una nota: “Non ti permettere, sennò te la faremo pagare”

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Un altro fatto assurdo capitato, stavolta, non tra le mura di una scuola ma nel parcheggio. Come riportano TrevisoToday e Leggo, qui una docente, qualche giorno fa, mentre si stava recando verso la sua macchina, sarebbe stata accerchiata da un gruppo di studenti che l’avrebbero minacciata.

Tra gli autori del blitz anche il ragazzino a cui la prof aveva messo la nota

La docente insegna in una scuola media del trevigiano. “Non ti devi più permettere, altrimenti te la faremo pagare”, queste le parole che si sarebbe sentita dire. Poco prima la donna aveva messo una nota disciplinare a un suo alunno, uno tra i protagonisti del “blitz”.

La docente avrebbe informato prima i vertici dell’istituto e poi avrebbe anche scritto una lettera al Comune. Come riportato da Il Gazzettino di Treviso, l’istituto sembra ora intenzionato a gestire il caso internamente. Nei giorni scorsi la direzione aveva informato con una lettera il Comune mentre martedì 21 novembre c’era stato un incontro ufficiale tra il preside e l’insegnante aggredita.

L’istituto: “Questione scolastica”

Eventuali sanzioni agli alunni saranno quindi decise dall’istituto. In un primo momento il Comune si era reso disponibile per esaminare i filmati delle telecamere e identificare i responsabili dell’aggressione, valutando di denunciarli oltre che convocare i loro genitori. Negli ultimi giorni la situazione è tornata alla normalità, non si sono registrati nuovi episodi di aggressione ma il Comune ha chiesto di essere informato sui provvedimenti che verranno presi dalla scuola.

“Non sono tollerabili atteggiamenti intimidatori da parte dei ragazzi – spiegano dal Comune – abbiamo espresso la nostra vicinanza alla professoressa. E non solo. In quella zona sono attive delle telecamere di videosorveglianza. Se la scuola sarà disponibile a comunicare i nomi dei giovani che hanno minacciato l’insegnante, siamo pronti a valutare una possibile denuncia e a convocare i loro genitori”.

“E’ una questione scolastica – spiegano dall’istituto – e come tutte le questioni che riguardano la scuola, la stiamo affrontando e l’abbiamo presa in mano, così come deve essere, sulla base delle regole d’istituto e della nostra finalità educativa. Stiamo gestendo la cosa, si tratta di ragazzi e della necessità di educarli, migliorando la coscienza civile di persone che sono in formazione e che devono crescere come persone corrette. Qualsiasi esperienza deve diventare apprendimento. E’ questo il nostro faro e quello di tutti gli insegnanti che lavorano nelle nostre scuole”.