Un “compagno tutor” per gli alunni adottati: la novità è contenuta nelle Linee di indirizzo ministeriali per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati. Soprattutto se arrivati in Italia da poco tempo, questi giovani possono infatti trovare benefeci dall’affiancamento di un tutur, come di un “facilitatore linguistico”.
Nel documento, oltre a dare alcune indicazioni di carattere amministrativo-burocratico – iscrizioni on line anche in assenza di codice fiscale, possibilità di iscrivere i figli a scuola in qualsiasi momento dell’anno e di farli restare un anno in più nella scuola dell’infanzia -, il Miur ha realizzato un focus sull’accoglienza. A tal proposito si ritiene auspicabile che ogni scuola individui un insegnante referente (formato sulle tematiche adottive) che dia una mano alle famiglie nella fase di inserimento del bambino o del ragazzo ma anche durante il percorso scolastico.
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“L’essere adottati rappresenta una condizione esistenziale – si spiega infatti nel documento – che dura tutta la vita” e “in alcuni momenti del percorso scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno comprese alla luce dell’adozione”.
L’individuazione di un insegnante all’interno del consiglio di classe che possa essere un interlocutore privilegiato per il ragazzo e i suoi genitori può essere utile, ad esempio, nel mettere in campo in maniera tempestiva interventi ad hoc (potenziamento linguistico, percorsi personalizzati, ecc.) se emergono difficoltà di apprendimento all’inizio di un nuovo ciclo scolastico oppure a prestare particolare attenzione al clima di relazione in classe attraverso attività che stimolino gli studenti all’accoglienza, alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione.
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Parte delle linee guida ministeriale sono dedicate anche all’orientamento al momento della scelta delle Superiori (“troppo spesso scelte scolastiche non ben ponderate finiscono per minare l’autostima ed esasperare le crisi adolescenziali”) e al rapporto con il Territorio al rapporto con il Territorio: l’inserimento scolastico degli studenti adottati deve essere “accompagnato e sostenuto attraverso un lavoro coordinato tra scuola, famiglia, servizi socio-sanitari, associazioni familiari e altri soggetti che si occupano di adozione sul territorio”.
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