Il rialzo medio dei costi di gestione delle strutture scolastiche e dei relativi programmi erogati ha comportato una limitazione fattiva dei diritti di accesso per quelle particolari componenti della comunità scolastica affette da problematiche indifferenti, come la disabilità motoria o attentiva. La presenza di insegnanti di supporto didattico, assistenti e di laboratori dedicati comporta un costo elevatissimo per alcuni istituti scolastici, i quali limitano i costi in modo tale da destinarli al rinnovo delle strutture scolastiche, sempre più vetuste e fatiscenti, col fine di ospitare e massimizzare la capienza sempre di più in modo tale da ricevere fondi diretti dal Ministero. Ciò comporta una limitata accessibilità degli istituti scolastici da parte degli studenti affetti da disabilità, che si confrontano con una pesantissima ghettizzazione in seno alla comunità scolastica i quali tende ulteriormente ad escluderli in quanto presenti in minoranza in classe. Limitando inoltre i laboratori e le varie attività didattiche a loro rivolte, nonché i servizi aggiuntivi come il trasporto casa – scuola, si provvede al confino in ambiente domestico, turbando e peggiorando lo stile di vita degli studenti in oggetto e costringendoli dunque a prendere parte al fenomeno dell’abbandono scolastico prematuro o dispersione.
Agli alunni affetti da autismo viene negato il loro diritto fondamentale all’istruzione, ha avvertito un importante ente di beneficenza, poiché i dati rivelano che il numero di coloro che non vanno a scuola è aumentato del 166% in quattro anni. La ricerca mostra che più di un quarto degli studenti autistici in Inghilterra – 51.000 su circa 200.000 unità – sono persistentemente assenti, il che significa che hanno perso il 10% o più del semestre scolastico. E dei quasi 20.000 bambini autistici persistentemente assenti dalle scuole secondarie statali, quattro su cinque hanno avuto problemi di salute mentale, secondo i dati governativi analizzati da Ambitious about Autism. “Questi numeri dimostrano che l’Inghilterra ha un sistema educativo difettoso”, ha affermato ai microfoni di The Guardian Jolanta Lasota, amministratore delegato dell’organizzazione benefica. “Questi bambini sono costretti all’assenteismo, che è l’inizio dell’esclusione. Non è una scelta che stanno facendo: vogliono andare a scuola ma sono costretti a starne lontani perché i loro bisogni di salute mentale non vengono soddisfatti”. Sulla base della propria ricerca, dei dati governativi più recenti e della ricerca accademica, l’organizzazione di beneficenza ha inoltre rilevato che:
– Più di un terzo dei bambini autistici non hanno frequentato la scuola quando avrebbero voluto andare a scuola, e alcuni bambini non hanno frequentato la scuola per anni.
– Gli alunni autistici hanno più del doppio delle probabilità di essere esclusi dalla scuola rispetto ai loro coetanei.
– Un bambino autistico su quattro aspetta più di tre anni per ricevere il sostegno di cui ha bisogno a scuola. Quasi il 60% aspetta più di un anno.
– Nel 74% dei casi, i genitori affermano che il posto scolastico dei propri figli non rispondeva pienamente alle loro esigenze: più della metà degli alunni autistici non ha un posto tranquillo dove andare a scuola o qualcuno a cui rivolgersi se hanno bisogno di sostegno.
Il persistente assenteismo tra gli alunni affetti da disabilità mentale fa sì che perdano traguardi educativi fondamentali, il che danneggia le rispettive aspettative di vita: solo il 29% degli adulti autistici ha un lavoro e circa l’80% ha problemi di salute mentale che gli impediscono di praticare una professione. Lasota sostiene che la percezione che gli studenti interessati vengano esclusi perché violenti o aggressivi è completamente da ridefinire. “Molti sono esclusi dalla scuola semplicemente perché non riescono a conformarsi alle elevate aspettative comportamentali delle scuole che non dispongono di fondi o personale sufficienti per fornire ai bambini autistici gli adeguamenti politici richiesti loro dalla legge”, ha aggiunto. Molti alunni, secondo la ricerca, sono costretti a rimanere fuori dalla scuola mentre le loro famiglie combattono le decisioni del consiglio locale relativi ai collocamenti scolastici o sul sostegno ai diritti all’inclusione.
Ciò è spesso causato dal pericoloso stato delle finanze dei comuni: molti rischiano la bancarotta, mentre altri hanno firmato complicati accordi con il Dipartimento per l’Istruzione per ridurre la spesa per bisogni educativi speciali e disabilità (Send), che viene spesa in gran parte per i bambini autistici. La lotta delle famiglie di studenti affetti da disabilità per ottenere il sostegno – al quale hanno diritto – è rivelata dai dati del tribunale indipendente Send. Questo supervisiona le controversie sulle decisioni di Send tra autorità locali e famiglie, con l’autismo che continua a essere il tipo di patologia più comune identificata nei ricorsi e rappresenta il 45% (6.200) di tutti i ricorsi. Gli ultimi dati mostrano che lo scorso anno hanno presentato ricorso contro le decisioni degli enti locali su Send 13.658 famiglie, un aumento del 25% rispetto all’anno precedente e il numero più alto mai registrato. Solo l’1,7% dei ricorsi rilevati ha confermato la decisione dell’ente locale.
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