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Alunni con disabilità esclusi dalla gita perché è “stancante”, possono partecipare solo con un genitore pagante: ds diffidata

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March 31, 2025

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Ancora problematiche relative a gite scolastiche e ad alunni esclusi dai viaggi. Stavolta è stato il turno di due ragazzi con disabilità di una scuola media di Senigallia, in provincia di Ancona: la loro scuola ha deciso di non farli partecipare alla settimana bianca nel mese di marzo. Lo riporta Ansa.

Le attività in montagna sarebbero stancanti per loro, non sarebbe possibile garantire la sorveglianza notturna da parte dei professori e gli educatori non sarebbero preparati per somministrare farmaci. Le famiglie dei due studenti, assistite da un legale, hanno replicato punto su punto alle obiezioni e diffidato la dirigente scolastica affinché rimuova ogni ostacolo alla partecipazione dei ragazzi alla gita, evitando dunque una “grave violazione del diritto all’inclusione” e “una discriminazione”.

I genitori non ci stanno

La vicenda è stata resa nota dai familiari dei due ragazzi, “affinché non si ripetano in futuro casi analoghi che aumentano il disagio di famiglie con disabili di fronte siffatte condotte e confidano in una soluzione della problematica in conformità alle norme vigenti”.

Dopo varie interlocuzioni, fa sapere l’avvocato, la dirigente scolastica “ha condizionato la partecipazione dei due ragazzi alla gita solo se accompagnati da un genitore che deve pagarsi l’intero soggiorno, sollevando la scuola da qualsiasi responsabilità”.

Ma, questa è la risposta, “la presenza del genitore alla gita è contraria all’azione di inclusione del minore rispetto al contesto familiare” oltre a “implicare un costo illegittimo per la famiglia ed è discriminante rispetto alle altre famiglie”. “Partecipare a una settimana bianca costituisce un momento di aggregazione per il giovane soprattutto se disabile e l’assenza del genitore serve proprio ad emanciparlo”, osservano le famiglie sottolineando che “i ragazzi praticano sport in ambito extrascolastico” e una gita in montagna non potrà essere stancante.

Gli educatori che seguono i ragazzi, riferiscono, sono “disponibili a seguirli tutto il giorno nelle attività e a dormire con coloro” e c’è un medico di pronto soccorso al seguito della comitiva. Quanto ai farmaci, spiegano, uno è solubile e assunto in autonomia; l’altro è uno sciroppo per il quale l’educatore ha fatto già le prove di somministrazione. Dunque nessun ostacolo impedirebbe la partecipazione.

La replica della dirigente scolastica

La dirigente scolastica, come riporta Il Resto del Carlino, ha subito replicato alle accuse e alla rabbia dei genitori dei due: “Senza entrare nel merito della situazione, la cui rappresentazione non è esatta perché non corrisponde all’impegno e alla politica sull’inclusività dell’Istituto. Il soggiorno sulla neve riguarda un numero minoritario di alunni; la maggior parte degli studenti, infatti, in quella settimana svolge a scuola attività alternative di natura laboratoriale, che proprio in questo periodo sono improntate alla massima inclusività. La scuola è impegnata, e lo sarà sempre, non solo nel rispetto del principio, ma anche della pratica della massima integrazione e inclusione possibile di tutti e di ciascuno. Per questo si auspica sempre la massima collaborazione delle famiglie, nell’ottica del benessere e della crescita dei ragazzi”.

Ancora ragazzi esclusi dalle gite

Qualche giorno fa abbiamo parlato di due studenti di tredici anni di n una scuola media di Cagliari che sono stati esclusi dalla gita scolastica in Sicilia prevista per lo scorso 11 febbraio per “motivi disciplinari”

Le famiglie dei ragazzini non ci stanno: parlano di “esclusione, quando il dovere di una scuola sarebbe anche quello di includere”. L’istituto scolastico spiega invece che “non si tratta di una punizione, né tantomeno di un’esclusione. Il regolamento della scuola stabilisce che il viaggio di istruzione, in quanto esperienza didattica e formativa, impone anche che gli studenti abbiano raggiunto una certa maturità e autonomia che permettono di affrontare in sicurezza, per tutti gli alunni e i docenti, il viaggio stesso”.

Insomma, secondo la scuola i ragazzi non avrebbero raggiunto la maturità necessaria. La “colpa” dei due (uno con diagnosi di Dsa, disturbo specifico dell’apprendimento, in questo caso discalculia), dicono le famiglie, è quella di aver “preso un paio di note disciplinari”, cinque o sei fino alle vacanze di Natale.