Fa discutere la notizia, pubblicata da questa testata, sulle circolari di alcuni presidi che vietano agli alunni delle scuole medie di tornare da scuola da soli, costringendo i genitori a prenderli al termine delle lezioni.
A tal proposito, sul Corriere della Sera.it, la redazione sta ricevendo molti messaggi di genitori che contestano la scelta di questi dirigenti scolastici. Di seguito ecco alcuni di questi messaggi:
“Buon giorno, mia figlia ha frequentato le medie in un altro comune, si muoveva con un autobus di linea in autonomia, come lei molti altri adolescenti. Occorre decidere la linea guida per il Paese, che non può solo dire «non si fa» senza offrire servizi in alternativa al solito vecchio pensiero della mamma-casalinga sempre a disposizione. In Italia le donne che lavorano sono lottatrici ma non fanno miracoli!
Nadia”
“Salve, sono Emanuele Pellizzari. Genitore di tre ragazzi, di cui due alle medie. Pago circa 48 mila euro all’anno di IRPEF. Mia moglie lavora. Francamente, non è possibile andare a prendere i ragazzi a scuola, e la circolare dell’illuminato responsabile, è un’offesa all’Italia che lavora. Se i miei ragazzi non li fanno uscire, allora li lascio li e vado a prenderli alle 18, vediamo chi li tiene nel frattempo. E quando i Carabinieri verranno ad arrestarmi, allora lo stato italiano, perderà un bel contribuente”.
“Buongiorno… Una vergogna cresciamo dei deficienti non gli adulti di domani … Se i ns figli sono dei bamboccioni è colpa in primis dell’arretratezza culturale di presidi e ministri!!!! Nella scuola di mio figli IC G. IMPASTATO -Roma (Ponte di Nona) da quest’anno uscita solo accompagnati… Nonostante le forti proteste dei genitori e nonostante la scuola disti meno di 200 metri da tutti i condomini del quartiere… Ragazzi di 12 e 13 anni!!! Abbiamo presentato migliaia di soluzioni al D.S. ma niente un muro di gomma … Ma se la scuola non comprende i bisogni di autonomia dei ragazzi come si può sperare che sia in grado di dargli gli strumenti adatti X crescere?
Barbara Q.”
Eppure, nelle circolari che in questi giorni vengono distribuite in diverse scuole italiane, i presidi sottolineano che “l’orientamento costante della giurisprudenza negli ultimi 20 anni esclude ogni azione diretta a richiedere ai genitori, o ad accettare da essi, l’autorizzazione al rientro a casa degli alunni da soli o non accompagnati da soggetto maggiorenne”.
Dunque si esce da scuola solo con mamma e papà. Fino a 14 anni. Vietato tornare a casa da soli. Vietato scappare al suono della campanella e farsi due passi con i compagni di classe. A meno che la prof non veda i volti conosciuti di genitori, nonni, baby-sitter e non certifichi, documenti d’identità alla mano, che sono gli unici autorizzati a prendere in consegna gli studenti.
Non bisogna biasimare i presidi: ricordiamo che agiscono così solo per tutelare la salute degli alunni e perché no, per non aggravare la responsabilità della scuola nei confronti degli studenti.
Dall’altro lato, però, è innegabile che, molti genitori sono impossibilitati a recuperare i figli all’uscita di scuola e spesso mancano reali alternative se non quella di lasciarli muovere a piedi o in bus pubblici e iniziare in questo modo a responsabilizzarli.
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