“Tra tutti i problemi con cui in genere inizia l’anno scolastico, quest’anno è esplosa la situazione degli alunni disabili, sia nella scuola statale che paritaria. Di poco è servita come monito severo, la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ha condannato l’Italia per discriminazione sulla base dell’assenza dell’insegnante di sostegno per mancanza di risorse”: lo afferma la senatrice Paola Binetti dell’Udc.
Binetti aggiunge anche: “Per garantire che la scuola sia davvero inclusiva e sia capace di ridurre il gap che minaccia di travolgere i ragazzi diversamente abili occorrono almeno tre condizioni: il diritto all’istruzione dei ragazzi e il dovere della scuola in tal senso non tollerano eccezioni; i docenti hanno diritto ad insegnare ciò in cui sono realmente competenti, ma questo significa che gli insegnanti di sostegno devono avere profili ben definiti per poter insegnare ciò che sanno davvero, con un surplus di competenze per farsi carico di ragazzi che hanno qualche handicap in più”.
“Infine – prosegue la parlamentare – terza condizione: tutta la scuola va coinvolta in questo processo di presa in carico dei ragazzi con disabilità: i compagni, i loro genitori, i servizi di mensa e trasporti”.
Secondo Paola Binetti, però, il tema dell’inclusione non riguarda solamente gli alunni con disabilità: “Non potranno seguire la didattica a distanza i ragazzi che non solo non dispongono di PC e Tablet adeguati, ma soprattutto non hanno Internet e non dispongono di banda larga”.
“Il gap economico-sociale – conclude Binetti – se si somma al gap della disabilità, crea davvero una barriera insopportabile per questi ragazzi e per le loro famiglie. Non ci sarà ascensore sociale e non ci sarà bilanciamento di opportunità”.