E’ iniziato l’anno scolastico 2018/2019 e come ogni anno la scuola NON sarà uguale per tutti! Giungono notizie allarmanti da tutto il Paese per la carenza dei servizi essenziali per gli alunni con disabilità.
Manca il trasporto scolastico, mancano o non sono stati ancora attivati gli assistenti igienico personali, in molte zone d’Italia il servizio di assistenza all’autonomia e comunicazione non è ancora partito, in moltissime città partirà con enorme ritardo di mesi.
Una situazione scandalosa e indecente che pone l’alunno con disabilità in una situazione di evidente discriminazione.
A tutto ciò si aggiunga che anche quest’anno non ci saranno i docenti di sostegno per tutti, si parla di una carenza di docenti specializzati di oltre 60.000 mila unità.
Come ogni anno questi posti verranno ricoperti da docenti non specializzati, spesso precari, che insegneranno ad alunni con disabilità pur sapendo di non essere preparati a svolgere questo ruolo delicatissimo, con il rischio di creare danni enormi agli alunni che necessitano di un insegnamento adeguato e specializzato.
Tutto ciò avviene incredibilmente e si ripete da anni, puntualmente la stessa storia, nonostante l’esigenza di un fabbisogno di cattedre sempre crescenti nel tempo, nessuno vuole coprire i vuoti di organico dei docenti di sostegno con stabilizzazioni progressive.
Un altro ostacolo all’inclusione resta la mancanza della continuità didattica che da sempre affianca personale nuovo ad ogni inizio del nuovo anno scolastico, destabilizzando gli alunni e portandoli ad intraprendere ogni volta un nuovo percorso creando l’ennesimo disagio che troppo spesso si manifesta con la perdita delle competenze e delle sicurezze acquisite!
Cambiano i governi, ma non cambia la vita sconcertante e discriminatoria che sono costretti a vivere gli alunni con disabilità e le loro famiglie.
In una situazione così sconcertante, il Governo attuale, come quello sciagurato che lo ha proceduto, continua imperterrito a volere portare a termine l’opera demolitoria dei diritti degli alunni con disabilità portata avanti con il DLGS 66 del 2017.
Non ci sono infatti i docenti di sostegno, non ne vogliono assumere e farli specializzare in numero sufficiente a coprire il totale fabbisogno; mancano o vengono attivati con sconcertante ritardo, quasi tutti i servizi essenziali e questo governo che pensa di fare?
Pensa di fare entrare in vigore in tutti i suoi effetti destabilizzanti il DLGS 66 del 2017, in particolare togliendo al GLHO, cioè all’unico organo che conosce l’effettiva storia dell’alunno/a, nel corso del quale a parlare sono i docenti di sostegno, il consiglio di classe, gli operatori, i sanitari e soprattutto le famiglie al momento di redazione del PEI, il POTERE DI INDICARE LE ORE DI SOSTEGNO.
Si vuole che non sia più questo organo insostituibile a indicare l’effettiva necessità per i bambini con disabilità, si vuole che sia un organo burocratico decentrato del Miur, composto da burocrati amministrativi, denominato in modo orribile con il termine GIT (Gruppo Inclusione Territoriale), che valuterà il fabbisogno dell’alunno/a sulle carte, che non ha mai visto quell’alunno, di cui nulla conosce e di cui nulla verosimilmente poco gli importa.
Geniale in un colpo solo avremo: riduzione massiva di ore di sostegno e riduzione, di conseguenza, di organici di sostegno.
Dunque, anziché assumere più docenti, si riducono le ore necessarie per il diritto allo studio, all’istruzione e all’inclusione degli alunni con disabilità e il gioco è fatto.
E’ il momento di dire basta.
Siamo stanchi, siamo stufi, non ne possiamo più di tanta arroganza e cecità, siamo stanchi di sentirci prendere in giro con la parola “la scuola dell’Inclusione”.
La scuola dell’inclusione semplicemente NON ESISTE e non esisterà mai fino a quando ad ogni bambino/a non saranno garantiti tutti i diritti e tutti i servizi essenziali di cui ha bisogno, SIN DAL PRIMO GIORNO DI SCUOLA!
Solo allora potremmo dire che in Italia esiste la scuola dell’Inclusione.
Si sappia però che seppure siamo stanchi ed emotivamente provati, non abbiamo perso la nostra determinazione a lottare con tutte le nostre forze per i diritti dei minori con disabilità, per i diritti dei più fragili, per i diritti dei nostri figli!
Ed allora, rilanciamo con forza la petizione voluta dalle famiglie, aggiungendo questa volta il nostro grido di rabbia.
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