Home Attualità Alunni disabili, niente promozione se non si raggiungono gli obiettivi del PEI

Alunni disabili, niente promozione se non si raggiungono gli obiettivi del PEI

CONDIVIDI

Se non si raggiungono gli obiettivi stabiliti dal PEI, l’alunno disabile non può essere promosso. E’ quanto sostiene il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, che tramite ordinanza cautelare (la n. 18/2019) ha modificato quanto stabilito in prima battuta dal Tar Catania, considerando illegittima l’ammissione agli esami di terza media di una ragazza di quattordici anni con disabilità intellettiva.

La vicenda

Come riporta la rivista Vita, la ragazza quattordicenne frequentante la terza media è stata ammessa all’esame di stato, dato che il consiglio di classe della sua scuola ha deciso di ammetterla perché ha ritenuto raggiunti gli obiettivi che nel PEI erano stati prefissati per lei, ma che in realtà non erano stati per nulla raggiunti.
Prima di tutto perché nel giudizio finale i livelli di raggiungimento degli obiettivi presi a riferimento per la promozione erano più bassi ed in parte diversi rispetto a quelli prefissati all’inizio dell’anno scolastico col PEI, ma anche perché tutta una serie di test e scale dimostrano che l’alunna non ha raggiunto gli obiettivi previsti dal PEI nelle aree cognitiva, sensoriale, di comunicazione e relazionali e perché addirittura c’è discrepanza tra la valutazione del consiglio di classe per l’ammissione all’esame e la certificazione delle competenze conseguite dalla ragazza.

Il ricorso dei genitori

Quasi a sorpresa, a proporre il ricorso sono stati i genitori dell’alunna, che nel frattempo ha già iniziato quest’anno il primo anno di liceo.

Sotto accusa il PEI della ragazzina, che avrebbe dovuto riportare, oltre agli assi di intervento, obiettivi ben chiari da raggiungere, la precisa definizione delle azioni per raggiungere quegli obiettivi e soprattutto gli indicatori di esito (cioè gli indici) con cui rilevare e misurare il raggiungimento degli obiettivi.

Il documento era anche sprovvisto delle metodologie con cui monitorare l’andamento del PEI e valutarne i risultati anche in corso d’anno, così da garantire interventi esattamente congruenti con quanto programmato e concretamente utili al percorso dell’alunna. In poche parole, il PEI era troppo generico e con questa tesi il Consiglio di Giustizia amministrativa ha ritenuto illegittimo il passaggio alla scuola superiore.

L’ordinanza conferma, pertanto, che è illegittima una promozione che non si basi su una valutazione agganciata a un PEI ben fatto, che definisca degli obiettivi chiari e il percorso per raggiungerli, indicando le modalità dell’attuazione ma anche le verifiche e le tappe intermedie.