Commentare certe notizie non è facile. Perché maltrattare un alunno disabile è un atto indegno. Che non ammette giustificazioni. Perché non è tollerabile che un adulto, a cui è stato affidato un ragazzo con patologie o limiti di apprendimento, approfitti del suo stato di superiorità intellettiva.
Però accade. E purtroppo spesso. Nelle ultime ventiquattrore ce lo hanno ricordato due fatti di cronaca. Il primo riguarda i maltrattamenti che subiva un alunno affetto da una forma di autismo dalla sua maestra di una scuola primaria della periferia di Roma. Sembra che nell’anno scolastico 2009/2010 si siano ripetute nei confronti dell’alunno minacce, schiaffi e punizioni degradanti. Al punto che i genitori si sono visti costretti a ritirare il bimbo dalla scuola.
Ora la maestra affronterà un processo per le accuse di maltrattamenti e lesioni personali aggravate. A renderlo noto è l’Associazione per la tutela del minore. Ascoltate dagli inquirenti della procura capitolina maestre ed alunni della scuola nel quartiere di Spinaceto, hanno raccontato delle vessazioni sia fisiche che verbali che la maestra infliggeva al piccolo alunno: il 4 aprile è fissata la prima udienza davanti alla nona sezione penale del tribunale di Roma.
L’altra vicenda, anche questa al limite della credibilità se confermata, riguarda un’assistente scolastica che a Viterbo picchiava un ragazzo disabile di 12 anni. Calci, schiaffi, percosse, spintoni, ma anche minacce e offese. Tutto questo ha dovuto subire il giovane, continuamente vessato dall’assistente scolastica che lo aveva in affidamento in una scuola media del capoluogo laziale.
La donna è stata indagata con l’accusa di maltrattamenti e sospesa. Il personale della squadra mobile della Polizia di Stato, nella tarda serata del 2 aprile ha notificato alla donna la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio da pubbliche funzioni di servizio per assistente scolastica per bambini disabili.
A segnalare i presunti maltrattamenti a cui era sottoposto il ragazzo era stata proprio la madre. Complesse attività di indagine, avviate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Viterbo, hanno consentito di documentare episodi in cui si vede l’operatrice mettere in atto le vessazioni fisiche ai danni del 12enne. E poi quelle psicologiche: il piccolo durante le lezioni veniva minacciato, offeso e deriso con frasi irripetibili. L’Autorità giudiziaria ha quindi deciso di applicare il provvedimento per reato di maltrattamenti nei confronti di un minore disabile a lei affidato per cura, vigilanza, educazione e custodia. Il tutto aggravato dall’aver commesso i maltrattamenti ai danni di un minore di 18 anni.
Si tratta di situazione, purtroppo, non rare. Anche perché gli insegnanti di sostegno non sempre sono assegnati così come indicato dalle Asl. E quando è previsto, continuano ad essere stabilizzati in difetto. L’Anief ha denunciato che anche per il prossimo anno è confermato il 70% dell’organico attivato: “a fronte di 222.000 alunni con handicap certificato, sono stati chiamati 110.216 insegnanti di sostegno, di cui poco più della metà di ruolo: 63.348. Entro tre anni, i docenti di ruolo saliranno a 90.032, tanto quanto l’organico complessivamente attivato nell’anno scolastico 2005-2006”, ha ricordato il sindacato. E secondo l’Anief, che il numero dei supplenti aumenterà ancora di 10.000 unità, tanto quanto l’aumento di iscrizioni di alunni disabili che si registrerà per ciascun anno nel prossimo biennio, visto il trend precedente (erano 138.000 nel 2001). Per questa ragione l’Anief ha chiesto fin da subito “di autorizzare almeno altre 25.000 assunzioni su sostegno in più, per evitare ricorsi in tribunale con danno erariale per lo Stato di chi, giocoforza, dimostrerà di essere stato chiamato per più di 36 mesi su posti vacanti”.
Intanto, il 3 aprile la Chiesa ha fatto sapere che Papa Francesco ha firmato il decreto che riconosce le virtù eroiche di Luigi Rocchi, che da oggi può essere ‘venerato’ e potrà essere proclamato beato nel caso gli venga attribuito un miracolo. Dopo 22 anni, annuncia la Diocesi di Macerata, l’iter della causa di beatificazione di Rocchi, che ha vissuto l’intera esistenza senza poter camminare né muoversi a causa di una distrofia muscolare progressiva, giunge al termine. Rocchi ha trascorso 27 anni immobile in un letto a Tolentino, ed è morto a 47 anni, il 26 marzo del 1979. Amico dei “crocifissi vivi”, diceva lui, è stato di incoraggiamento a tante persone che andavano a trovarlo a casa e ai tantissimi con cui aveva rapporti epistolari. Ora Rocchi potrà diventare beato. Era un disabile…
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