Disabilità

Alunni disabili, record di iscritti: nella metà delle classi italiane almeno uno, pochissimi nelle scuole speciali

La presenza di alunni disabili nelle scuole italiane continua crescere: a certificarlo è il Miur, attraverso un report sui ‘Principali dati relativi agli alunni con disabilità per l’a.s.2016/2017’, pubblicato il 14 maggio sul sito internet ministeriale.

Ammontano a 254.366 le alunne e gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado, il 2,9% del totale della popolazione studentesca. In totale, nell’anno scolastico 2016/2017 il 43,3% delle classi, comprese quelle della scuola dell’infanzia, aveva almeno un’alunna o un alunno disabile al suo interno.

Rispetto alla precedente rilevazione, effettuata nell’anno scolastico 2014/5015, le studentesse e gli studenti con disabilità risultano in aumento (+8,3%).

Alla primaria e al Centro Italia più alunni con disabilità

In termini assoluti è la scuola primaria a registrare la presenza più elevata di alunne e alunni con disabilità, pari in totale a 90.845; è invece la scuola secondaria di I grado ad avere la più alta incidenza di disabili sul totale della sua popolazione studentesca (4%).

Osservando la distribuzione rispetto alle scuole statali e non, dall’indagine emerge che il 93% delle alunne e degli alunni con disabilità frequenta le scuole statali che hanno una media di presenze, rispetto al totale della propria popolazione studentesca, del 3,1% contro l’1,6% delle non statali.

A livello territoriale lo studio del Miur evidenzia una diversa distribuzione di alunne e alunni con disabilità: se nel complesso del sistema scolastico italiano sono pari al 2,9% del totale, nel Centro Italia sono il 3,1% (51.259 alunne e alunni), al Nord-Est sono il 2,6% (42.353 alunne e alunni), nel Nord-Ovest il 3% (66.804 alunne e alunni) e al Sud il 2,9% (93.950 alunne e alunni).

Più in Abruzzo e nei professionali: nel 96% la disabilità èpsicofisica

A livello regionale, la punta massima si registra in Abruzzo con una percentuale media del 3,6% e la minima in Basilicata con il 2,2%.

“Su scala territoriale – scrive il Miur – si registrano notevoli differenze: mediamente nelle regioni del Nord-Ovest il rapporto tra alunni con disabilità e posti per il sostegno è pari, per l’a.s. 2016/2017, a 2,05, nel Nord-Est a 2,17, nel Centro a 1,73 e nel Mezzogiorno a 1,61. Tra le singole regioni si distinguono, in particolare, Campania e Molise, per i valori più contenuti del rapporto tra alunni con disabilità e posti di sostegno, entrambi pari a 22 1,41; viceversa, in Liguria ed Emilia Romagna tale rapporto, rispettivamente con 2,5 e 2,3, presenta i valori più elevati”.

Nel 96,1% dei casi la disabilità è di tipo psicofisico. Nella scuola di secondo grado il 23,6% delle studentesse e degli studenti con disabilità frequenta un liceo, il 26,6% un istituto tecnico e il 50% un istituto professionale, sicuramente più consono a chi ha problemi di apprendimento.

Aumenta la presenza dei docenti di sostegno

Il Miur ha anche rilevato che a partire dall’anno scolastico 2009/2010 si è registrato un miglioramento del rapporto numerico tra alunne/alunni disabili e posti di sostegno, passando da 2,09 alunni a 1,80 nell’anno scolastico 2016/2017. La percentuale del contingente dei docenti di sostegno sul totale del corpo docente è passata dall’8,6% del 2001/2002 al 16,3% del 2016/2017.

“Complessivamente – scrivono da Viale Trastevere – è evidente come sia in atto, già da anni, un processo di crescita dell’inclusione degli alunni con disabilità nel sistema scolastico italiano; esso va rintracciato sia nell’aumento degli alunni con certificazione di disabilità, sia nel consistente incremento del numero degli insegnanti di sostegno, in particolare con contratto a tempo indeterminato, impegnati nelle nostre scuole statali”.

Da noi pochissimi alunni disabili nelle scuole speciali

Relativamente al “sistema inclusivo” spicca l’Italia con una percentuale di alunni con disabilità inseriti in scuole speciali sul totale degli alunni con disabilità estremamente bassa, pari ad appena lo 0,8%. I dati considerati sono relativi alla scuola primaria e alla scuola secondaria di I grado. Riportiamo i dati relativi ad altri paesi con un sistema di istruzione inclusivo, ad esempio Scozia, Islanda e Norvegia in cui la percentuale di alunni in scuole speciali o in classi speciali di scuole comuni è al di sotto del 10% ed è rispettivamente pari a 7,1%, 7,8% e al 7,9%.

Ma oltre confine non è così

Diametralmente opposto è il sistema presente in altri paesi, quali ad esempio il Belgio e la Danimarca, in cui l’89% e il 95% degli alunni con disabilità frequenta scuole speciali o classi speciali di scuole comuni, e la Svizzera e i Paesi Bassi in cui addirittura la totalità degli alunni con disabilità è inserita in percorsi speciali separati dai loro colleghi non disabili (“sistema con distinzione”).

In altri paesi vige un sistema di inclusione più variegato (“sistema misto”) in cui la quota di alunni con disabilità inserita in scuole speciali o in classi speciali di scuole comuni supera il 10% ma non raggiunge le percentuali riportate dai paesi con sistema con distinzione. E’ il caso ad esempio della Svizzera, dell’Irlanda, della Finlandia e della Francia per cui la percentuale di alunni frequentanti percorsi speciali sul totale alunni con disabilità è pari rispettivamente a 23,4%, 26,3%, 39% e a 44,2%.

Alessandro Giuliani

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