Con l’acronimo DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) si indicano i soggetti che presentano delle difficoltà nel processo apprenditivo. I DSA, riconosciuti dalla legge 170 del 2010 , presentano le seguenti difficoltà nel processo apprenditivo: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
Il soggetto dislessico presenta una ridotta capacità di percezione visiva, che lo porta a invertire le lettere, a commettere errori di specularità e di focalizzazione dei singoli elementi, creandogli delle difficoltà. In particolare le principale problematiche si manifestano: nel distinguere e gestire i suoni che compongono le parole; nell’associare il suono ai segni grafici delle lettere corrispondenti; nell’unire i suoni per formare le parole.
L’alunno che soffre disgrafia presenta un disturbo che afferisce alla scrittura e si manifesta nella difficoltà di realizzazione grafica. Per questo la scrittura del disgrafico presenta una scarsa leggibilità, oltre a essere lenta e stentata. Il soggetto inoltre, si dimostra incapace: di organizzare le forme e gli spazi grafici; nel controllare il gesto specifico nella scrittura e di scrivere in modo chiaro e armonico. Per queste ragioni la scrittura si presenta confusa e disarmonica.
La disortografia è un disturbo che si manifesta nell’incapacità di codificare i suoni in un testo scritto per cui il soggetto finisce con commettere degli errori nell’uso delle doppie e/o nell’usare lettere simili come la lettera B con la lettera P.
La discalculia è un disturbo che si manifesta nell’incapacità di:
La scuola, in quanto istituzione intenzionalmente inclusiva, attraverso un’organizzazione didattica efficiente, ha il compito di:
I docenti nell’elaborazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato) hanno il compito di individuare, in relazione al disturbo presentato dall’alunno, quali strumenti andranno a essere utilizzati per compensare la mancanza di una determinata capacità individuale. Inoltre gli insegnanti devono stabilire quale sia le attività necessarie a rispondere in modo efficace ai specifici bisogni dell’alunno DSA.
Proprio nei casi in cui si dovessero presentare soggetti con DSA, la collaborazione tra scuola e famiglia diventa oltremodo opportuna al fine di garantire non solo il successo scolastico, ma soprattutto il benessere dei figli/alunni attraverso una costante informazione e collaborazione che vada oltre le attività scolastiche e che si realizza, al di là della forma documentale, in un patto educativo di corresponsabilità.
Su questi argomenti il corso Disgrafia, interventi didattici mirati, in programma dal 1 dicembre, a cura di Patrizia Casella.
Il corso affronta il tema della disgrafia puntando all’attenuazione delle difficoltà di apprendimento attraverso percorsi didattici concreti.
In questa prima parte, durante il corso, affronteremo il problema della disgrafia, rimandando ad altri, eventuali, incontri quello della disortografia e della dislessia.
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