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Alunni e docenti a scuola in bici su strade riservate, a Parigi con 3 euro al mese si può: in Italia solo buoni propositi

Raggiungere la scuola in bici percorrendo strade riservate alle due ruote: se ne parla da anni, anzi da decenni, ma in Italia tranne qualche eccezione il progetto non è mai decollato. In altri Paesi, invece, si è andati avanti e da qualche tempo si stanno raccogliendo i risultati. Perché oltre ai benefici per la salute degli alunni, anche per le loro abitudini di vita futura, tra i vantaggi di un’operazione del genere si riscontrano la riduzione del traffico automobilistico e dello smog.

La novità è che l’obiettivo è stato raggiunto non solo in provincia, ma anche nelle grandi città. L’esempio da percorrere è quello di Parigi, dove il Comune ha creato i presupposti per andare a creare strade riservate alle scuole, abbonamenti a prezzi ridotti per il bike sharing con la prima mezz’ora di utilizzo gratuito.

Un servizio di cui possono fruire gli alunni, ma anche i loro genitori, i docenti e tutto il personale scolastico. Oltre che la cittadinanza interessata agli innumerevoli benefici nel circolare sulle due ruote senza motore piuttosto che in automobile.

La strategia vincente della sindaca di Parigi

“Parigi – scrive l’Ansa – oggi è piena di biciclette, di piste ciclabili, di isole pedonali dove la gente passeggia, socializza e (per la gioia degli esercenti) consuma. In ogni angolo della Ville Lumière si può noleggiare una bici col bike sharing. Le strade davanti alle scuole vengono chiuse alle auto quando gli studenti escono ed entrano, e i genitori li vanno a prendere a piedi o pedalando”.

A trovare spazio sono state le cosiddette “Strade Scolastiche“, introdotte a partire dal 2015, quando “la sindaca Anne Hidalgo ha cominciato a prendere una serie di misure a favore della mobilità ciclabile. E la città gradualmente è cambiata”, con provvedimenti che hanno disincentivato l’uso dell’auto e dei parcheggi (diventati ipercari), nonché aumentato le strade riservate alle bice o le aree riservate ai pedoni.

Così la capitale della Francia è diventato uno dei massimi esempi al mondo su come si può rendere “ciclabile una metropoli”.

I vantaggi del bike sharing metropolitano

Manuel Massimo, direttore di Bikeitalia.it, uno dei siti internet italiani più importanti sulla mobilità ciclistica, parla di “choc” nel rientrare a Roma dopo un viaggio a Parigi.

“Lo sviluppo della ciclabilità in questi ultimi anni è stato davvero impressionante”, fino a promuovere la mobilità ciclistica, espandendo “il bike sharing metropolitano in modo capillare sul territorio”, ma anche ampliando il “noleggio di ebike ed e-cargobike a costi accessibili. Sono gratis le corse fino a 30 minuti e l’abbonamento mensile al servizio è di 3,10 euro”.

Oggi a Parigi esistono tantissimi “chilometri di ciclabili“, con la pandemia da Covid che ha indirettamente contribuito a “velocizzare la realizzazione” di tutto questo.

Si sono messi poi “in sicurezza gli incroci con attraversamenti ciclabili e case avanzate (spazio riservato alle bici ai semafori n.d.r.)”, dato spazio a “corsie preferenziali alle bici e ai monopattini”. Infine, sono state create “strade verdi con ampie aiuole, che combattono le isole di calore e drenano l’acqua piovana, evitando gli allagamenti”.

In Italia i consigli dei pediatri non trovano riscontri

E in Italia? Siamo fermi ai buoni propositi. Risalgono al 2020 le dichiarazioni dell’allora presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani, in occasione del lancio della nuova campagna ‘A scuola e in salute! #Primalabici‘ promossa da Sip e Fiab-Federazione italiana ambiente e bicicletta, rivolta ai più piccoli e alle loro famiglie sul tema degli spostamenti quotidiani casa-scuola: “Andare a scuola a piedi o in bicicletta è parte integrante di uno stile di vita sano, stimola il bambino all’autonomia e per questo è una buona abitudine da incentivare nelle nostre città”.

 “Andare a scuola in bicicletta (ma anche a piedi) è una modalità che può facilmente diventare un’abitudine quotidiana per tutta la famiglia sempre salutare per chi pedala, oggi ancor più importante perché facilita il distanziamento”.

Sono passati esattamente 24 mesi, ma nel 99% del territorio italiano non c’è traccia di percorsi riservati alle biciclette che portano a scuola: vi sono territori dove i Comuni hanno tentato di imporre piste ciclabili, anche la capitale che con la giunta targata M5s si è impegnata molto in questa direzione pure fruendo di finanziamenti europei. Dei percorsi ciclabili per andare a scuola, però, c’è davvero poco. Roma compresa. Quanto è lontana Parigi…

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Alessandro Giuliani

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