Didattica a distanza: quando il docente può lavorare da casa e quando deve lavorare da scuola?
Chiariamo. I docenti in quarantena con sorveglianza attiva (QSA) o in isolamento fiduciario possono fare didattica a distanza.
Il principio di fondo? Garantire – in assenza di un effettivo stato di malattia
certificata – la realizzazione in concreto del diritto allo studio a vantaggio di tutti gli allievi. È quanto afferma la nota ministeriale del 26 ottobre – Indicazioni operative per lo svolgimento delle attività didattiche nelle scuole del territorio nazionale in materia di Didattica digitale integrata.
Ma cosa accade nel caso in cui il docente fosse in quarantena con tutta la classe, ma i suoi colleghi, magari, non lo fossero?
In questo caso, dato che l’intera classe del docente sarà stata posta in quarantena con sorveglianza attiva, al pari del docente stesso, il dirigente scolastico dispone che per quella classe le attività didattiche siano svolte in modalità di DDI, sia per il docente sua volta in quarantena, sia – eventualmente – per tutti i docenti che di quella classe siano contitolari, anche se non posti in quarantena. Questi ultimi potranno, infatti, svolgere
la DDI da scuola (come abbiamo spiegato in altro articolo), utilizzando devices e connettività dell’Istituto, come nei casi in cui la quarantena riguardi solo gli alunni delle classi.
In sintesi, il legislatore e il Ministero dell’Istruzione hanno previsto che nel contempo ci siano docenti in DaD da casa e docenti in DaD da scuola, a lavorare con lo stesso gruppo di ragazzi.
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