Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
‘Micro bolle’ per frenare la crescita dei casi di centinaia di classi in quarantena, già pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico. L’idea, come riportano alcune agenzie di stampa, deriva dall’esperienze tedesche, dove i casi di positività riscontrati sugli aerei vengono combattuti limitando l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus.
Anche il Codacons giudica eccessivo il numero di classi che, a pochi giorni alla ripartenza della scuola, è finito in quarantena, e se la prende pure col Governo per la decisione di delegare ai genitori la misurazione della temperatura degli studenti.
“È indispensabile che siano le scuole a provvedere alla misurazione della temperatura agli allievi”, ha detto il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, che sta preparando una formale diffida al Ministero e agli Uffici scolastici regionali, affinché si attivino per modificare la procedura di accesso agli istituti allo scopo di evitare la quarantena a migliaia di studenti.
Intanto, si scopre che anche quest’anno non tutte le famiglie degli alunni si mostrano collaborative con la scuola.
A Torino, in particolare, una famiglia ha portato i figli a scuola sebbene sapessero che avessero il Covid poiché stavano osservando un periodo di quarantena. Si tratta di iscritti alla paritaria bilingue di Torino Saint Denis School.
A quel punto, le lezioni in presenza sono così finite quasi prima di iniziare le lezioni.
Il caso è stato segnalato alla Procura della Repubblica: ora rischiano di dovere difendere le loro ragioni in tribunale.
“Abbiamo sempre chiesto una collaborazione con i genitori. Collaborazione che questa volta è venuta a mancare”, ha detto all’Ansa la dirigente scolastica, Gabriella Ghione.
Continua a mostrarsi comunque ottimista il ministro dell’Istruzione: Patrizio Bianchi ha detto che la pandemia da Covid 19 non fermerà più le lezioni in presenza.
“Chiudere le scuole sarà l’ultima ratio. L’esperienza di questo ultimo anno ci ha insegnato molto e tenere la scuola aperta è l’impegno che il Governo si è preso con il decreto del 6 agosto”, ha detto il ministro intervenendo alla festa per i 130 del quotidiano “La Nuova Sardegna” a Sassari.
“Rispetto allo scorso anno le cose sono cambiate molto. La risposta della scuola all’invocazione del Presidente della Repubblica a vaccinarsi è stata altissima e ora siamo arrivati al 94% di vaccinati“.
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