Vacanze agli sgoccioli per otto milioni di alunni. Soprattutto per i più piccoli, quelli che frequentano il primo ciclo, il ritorno a scuola può essere problematico. A volte, dopo tre mesi di lontananza dai maestri, può diventare quasi traumatico. Per l’occasione la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) ha realizzato un decalogo attraverso il quale dispensa consiglia per affrontare al meglio il ritorno sui banchi.
Gli esperti della Sipps, ritengono prima di tutto che l’organismo del bambino ha bisogno di regolarità in tutte le sue funzioni. Questo aspetto aiuta a riprendere il ritmo giusto, quindi:
“Si tratta – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – di semplici, ma efficaci regole per consentire agli studenti di avere un rientro a scuola piacevole e soprattutto graduale. Fondamentale è anche praticare sport durante il giorno: fare regolare attività fisica scarica lo stress combatte i malumori in maniera naturale ed è fondamentale per conciliare il sonno”.
Non tutti i pediatri, tuttavia, sono allineati alle indicazioni delle Società di categoria, in particolare all’obbligo di terminare i compiti delle vacanze.
Uno di questi Italo Farnetani, della Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta
Commentando qualche giorno fa all’Adnkronos Salute i risultati dell’indagine condotta dal portale Skuola.net, il pediatra ha detto che se uno studente italiano su quattro a Ferragosto non ha ancora aperto un quaderno, “non è da biasimare”.
“Ho sempre detto – ha spiegato Farnetani – che le vacanze estive sono fatte per far riposare gli alunni e non per alleggerire il lavoro dei professori a settembre – dice il pediatra, fiero oppositore dei compiti delle vacanze. Questo è il tempo del relax e della lotta allo stress. Eventuali lacune potranno essere recuperate a settembre, negli ultimi giorni di vacanza”. E “non prima”, ha sottolineato il pediatra.
Secondo l’indagine, ad inizio agosto due studenti tre erano ancora lontani dall’aver finito gli esercizi assegnati loro: solo un intervistato su dieci ha detto di avere praticamente finito tutti i compiti.
Per Farnetani non c’è da scandalizzarsi: “fanno bene i ragazzi a godere appieno della pausa estiva “per fare sport, ricaricare le batterie, vivere la natura e stare con amici e familiari”.
Chissà, però, se anche i maestri siano così indiulgenti come il pediatra Farnetani: molti di loro, a quanto ne sappiamo, non vedono di buon occhio la mancata presentazione dei compiti assegnati. Nemmeno quelli delle vacanze.
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