Lasciare a casa i ragazzi sospesi dalle lezioni per avere avuto comportamenti poco urbani in classe è spesso un favore che viene loro elargito: lo ha detto il ministro all’istruzione e al merito Valditara e lo sostengono molti docenti. Dunque si cambia, come del resto è stato più volte annunciato, dando agli studenti particolarmente bulli e meritevoli della sospensione, non già giorni di vacanza ma più scuola, nella speranza di acquisire più consaepolezza del loro comportamento sbagliato. E dunque i ragazzi non entreranno in classe per seguire le lezioni ma si dovranno dar da fare per aiutare il prossimo.
E come? attraverso lavori socialmente utili come portare i piatti in tavola, alla mensa della Caritas, aiutare il personale negli ospedali, nelle case di cura o nei canili, sistemare gli archivi delle biblioteche o il giardino della scuola.
Sarebbe infatti già al lavoro, fa sapere Il Messaggero, al ministero un tavolo tecnico, composto da dirigenti scolastici ed educatori ma anche da magistrati e docenti universitari, per decidere come procedere nella riforma della condotta, prevedendo una stretta significativa che sarebbe operativa entro l’anno scolastico 2023-2024.
Ma cosa si prevede in modo particolare? Il ragazzo che riceve una sospensione potrà essere mandato a svolgere lavori socialmente utili negli ospedali e nelle case di cura, nei canili o nelle biblioteche, nelle mense della Caritas e nei servizi sociali. Gli Uffici scolastici regionali dovranno preparare un elenco di strutture convenzionate, disponibili sul territorio, che rispondono ai criteri di sicurezza.
Di base c’è la necessità di impegnare i ragazzi sospesi da scuola in attività formative ed educative. Ma non solo, pare inoltre che i ragazzi sospesi potrebbero pure andare a scuola ma non in classe. Resteranno in giardino a sfalciare l’erba o in biblioteca a fare ricerche o a sistemare l’archivio.